Classe di letteratura - volume 2

40 45 50 55 60 65 70 75 «Madame Magloire , disse il vescovo, «mettete un coperto in più . L uomo fece tre passi e si accostò alla lampada che era sul tavolo. «Badate , continuò, come se non avesse capito bene, «non è questo. Avete sentito? Sono un galeotto, un forzato, vengo dalla galera . Trasse di tasca un gran foglio di carta gialla e lo spiegò. «Ecco il mio passaporto, giallo, come vedete. Questo serve a farmi cacciare dovunque vada. Volete leggere? So leggere io; ho imparato al bagno; c è una scuola per quelli che vogliono, guardate, ecco cosa mi han messo sul passaporto: Jean Valjean, forzato liberato, nativo di questo vi fa lo stesso rimasto diciannove anni all ergastolo, cinque anni per furto con scasso; quattordici anni per aver tentato di evadere quattro volte. Quest individuo è pericolosissimo . «Ecco! Tutti mi han buttato fuori. Volete ricevermi voi? un albergo? Volete darmi da mangiare e da dormire, avete una scuderia? . «Madame Magloire , disse il vescovo, «metterete le lenzuola di bucato nel letto dell alcova .10 Abbiamo già spiegato di che genere fosse l obbedienza delle due donne.11 La governante uscì a eseguire quegli ordini. Il vescovo si voltò verso l uomo. «Signore, sedete e scaldatevi; ceneremo tra un momento e mentre mangerete vi prepareranno il letto . Allora l uomo comprese veramente. L espressione del suo volto, fino allora cupa e dura, si improntò di stupore, di dubbio, di gioia, e divenne straordinaria. Come un pazzo si diede a balbettare: «Davvero? Come! mi tenete, non mi scacciate? un forzato! mi chiamate signore, non mi date del tu. Vattene, cane, mi dicono sempre; ero sicuro che mi avreste scacciato, e così ho detto subito chi sono. Oh! la brava donna che mi ha mandato qui! Cenerò! Un letto! con i materassi e le lenzuola, come tutti! Sono diciannove anni che non dormo in un letto! Proprio non volete che me ne vada! Siete brave persone! e d altronde ho del denaro. Pagherò bene. Scusate, signor albergatore,12 come vi chiamate? Pagherò tutto quel che vorrete. Siete un brav uomo. Siete albergatore nevvero? . «Sono , disse il vescovo, «un prete che abita qui . «Un prete! , riprese l uomo. «Oh! un bravo prete! Allora non mi chiedete del denaro? Il parroco, nevvero?13 Il parroco di quella grande chiesa? Toh, è vero, che bestia! non avevo visto il vostro zucchetto .14 Sempre parlando, aveva deposto in un angolo lo zaino e il bastone, rimesso in tasca il passaporto e si era seduto. La signorina Baptistine lo osservava con dolcezza. Egli continuò: «Siete umano, signor curato; non avete disprezzo; è una bella cosa, un buon prete. Allora non avete bisogno che paghi? . «No , disse il vescovo, «tenete il vostro denaro. Quanto avete? mi avete detto, centonove franchi? . «E quindici soldi . «Centonove franchi e quindici soldi. E quanto tempo ci avete messo a guadagnarveli? . 10 alcova: camera da letto. 11 Abbiamo già spiegato delle due don- ne: come Hugo ha raccontato nelle pagine precedenti, la governante e la sorella del vescovo gli obbediscono sempre prontamente, anche quando sono sorprese dal tenore delle sue richieste, perché ripongono in lui la massima fiducia. 12 signor albergatore: Jean Valjean non ha capito dove si trova e pensa di essere in una locanda. 13 Il parroco, nevvero?: Jean Valjean com- prende che Myriel è un prete, ma non che è il vescovo della città. 14 zucchetto: piccolo berretto tondo portato dagli ecclesiastici. IL GENERE / IL ROMANZO IN EUROPA E IN ITALIA / 899

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Dal Seicento al primo Ottocento