Gli ultimi dialoghi

Le scelte stilistiche La metafora del libro L immagine centrale del ragionamento galileiano è la metafora* dell universo come un libro che bisogna saper leggere. Non si tratta di una trovata originale, essendo stata riproposta, in tempi relativamente vicini all autore, anche dal filosofo umanista Pico della Mirandola e da molti scrittori rinascimentali, tra cui Tommaso Campanella. Tuttavia il concetto acquista qui una forza espressiva nuova nell evidenziare che la scrittura in un tale libro non deve essere poetica o fantastica, ma razionale e matematica. Impadronirsi di questo linguaggio rappresenta la condizione necessaria per comprendere le leggi dell universo e la ricchezza della natura in tutta la sua varietà. 5. Spiega, in relazione al contesto, il seguente periodo: La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l universo) (r. 19). 6. Ricerca sul dizionario l etimologia e i vari significati del termine artificio (r. 28). IN BREVE | Gli ultimi dialoghi | | DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO, TOLEMAICO E COPERNICANO | In questo trattato divulgativo, scritto in forma di dialogo dal 1624 al 1630 e pubblicato a Firenze nel 1632, Galileo mette a confronto le due visioni del mondo fisico: quella tolemaica e quella copernicana. Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tre personaggi discutono intorno alle due concezioni dell universo, quella copernicana e quella tolemaica. Il sistema dei personaggi Gli interlocutori del Dialogo sono Filippo Salviati, Giovan Francesco Sagredo e Simplicio: i primi due, amici dell autore, sono copernicani; il terzo personaggio immaginario, che trae il nome da un commentatore di Aristotele del VI secolo d.C. è un fervido sostenitore della visione del mondo di stampo tolemaico, portavoce di una mentalità angusta e settaria, incapace di un pensiero autonomo e chiuso a ogni ipotesi di cambiamento culturale. Mentre Sagredo, che ospita la discussione nella sua dimora patrizia sul Canal Grande veneziano, in qualità di uomo di cultura animato dalla curiosità, è un fautore entusiasta delle nuove acquisizioni scientifiche, il fiorentino Salviati può essere considerato il vero alter ego di Galileo, l intellettuale pacato e riflessivo che simboleggia l approccio prudente e metodico alla conoscenza e incarna la razionalità rigorosa tipica della nuova scienza. Il Dialogo si svolge nel corso di 4 giornate, in ciascuna delle quali è affrontato un particolare tema cosmologico. La prima giornata Il Dialogo si svolge nell arco di 4 giornate. Nella prima si confutano la distinzione aristotelica tra mondo celeste e mondo terrestre e il principio dell immutabilità dei corpi celesti, dei quali si afferma che non sono né perfetti né immutabili, come invece sosteneva Aristotele. In seguito i personaggi dialogano sulle possibili forme di vita lunari e divagano soffermandosi sulla ricchezza del creato, fino a giungere a un elogio dell intelletto umano, che può conoscere le cose nello stesso modo in cui le conosce Dio, anche se non nella loro totalità. La seconda giornata Nella seconda giornata, dopo un attacco rivolto alla «pusillanimità d alcuni seguaci d Aristotele che hanno paura di «mutare opinione , si discute della posizione aristotelica secondo la quale la Terra si troverebbe in stato di quiete. In queste pagine l autore introduce il celebre esempio della nave in movimento (già pro- 88 / IL SEICENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento