Dell’invenzione

IN BREVE | DELL INVENZIONE | Si tratta di un dialogo filosofico sul tema della creazione artistica, scritto nel 1850 e fortemente influenzato dalle idee del filosofo Antonio Rosmini. Manzoni nega all artista la facoltà di inventare dal nulla: richiamandosi all etimologia del termine invenzione dal verbo latino invenio, che significa trovare , sostiene che il suo compito non sia dare libero sfogo alla fantasia, ma consista appunto nel rintracciare idee e argomenti che esistono già nella mente di Dio, in linea con la verità della Storia, intesa come espressione della volontà e della Provvidenza. | LA RIVOLUZIONE FRANCESE DEL 1789 E LA RIVOLUZIONE ITALIANA DEL 1859 | un saggio comparativo, elaborato negli anni Sessanta ma rimasto incompiuto. Nella sola parte compilata, pubblicata postuma, Manzoni ragiona sugli effetti a suo parere disastrosi della Rivoluzione del 1789, che diede all oppressione «nome di libertà . Scritti sulla questione della lingua Il problema della lingua si collega al tema cruciale per Manzoni dell unità d Italia. Egli sostiene che l italiano scritto dovrebbe essere più simile all italiano parlato. Una questione politica Il problema della lingua assilla anche sul piano teorico Manzoni, il quale cerca costantemente di approdare a una soluzione definitiva non solo in riferimento alla propria arte, ma anche e soprattutto in relazione all esigenza nazionale di un popolo ancora non unito politicamente e, appunto, linguisticamente. | DELLA LINGUA ITALIANA | Tra il 1830 e la fine degli anni Cinquanta Manzoni si occupa a più riprese di questo trattato, un «eterno lavoro rimasto inedito e incompiuto. Le carte superstiti insistono sia su argomenti classici, come l origine del linguaggio umano, sia su questioni puntuali, come il ruolo da attribuire al fiorentino in ambito nazionale. | RELAZIONE INTORNO ALL UNIT DELLA LINGUA E AI MEZZI DI DIFFONDERLA | Si tratta di una relazione inviata nel 1868 al ministro della Pubblica istruzione sulla questione che fino all ultimo più impegnò Manzoni. | SENTIR MESSA | Risalente al 1835-1836, ma pubblicato postumo, questo scritto è originato da un fatto occasionale, cioè la critica che il grammatico piemontese Michele Ponza aveva mosso alla locuzione sentir messa , giudicata un dialettismo, impiegata da Tommaso Grossi nel romanzo Marco Visconti (1834). La replica manzoniana, sottolineando la maggior diffusione di sentir messa nell uso corrente rispetto a udir messa , si estende a un ampia riflessione sul carattere dell uso linguistico fino a promuovere la concezione di una lingua scritta il più possibile vicina a quella parlata. | LETTERA SULLA LINGUA ITALIANA | Importante è pure la Lettera sulla lingua italiana (1847) all erudito Giacinto Carena, dove lo scrittore milanese espone con chiarezza le ragioni della sua preferenza per il fiorentino dell uso colto: la soluzione, del resto, messa coerentemente in atto nella versione definitiva del suo romanzo. 850 / IL PRIMO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento