T17 - Il “sugo di tutta la storia”

Il «sugo di tutta la storia / T17 / I promessi sposi, cap. 38 / Il messaggio finale del romanzo / Celebrate finalmente le nozze, i due sposi lasciano il Lecchese e si stabiliscono al di là dell Adda, presso il paese dove Renzo si era rifugiato una volta abbandonata Milano. Qui però una serie di commenti malevoli sulla modesta bellezza di Lucia amareggia la vita del giovane. Quando si presenta l occasione di rilevare un filatoio alle porte di Bergamo, in società con il cugino Bortolo, egli non esita e si trasferisce nella nuova sede. La coppia trova finalmente la pace tanto desiderata, e si dispone a ragionare sul senso da attribuire alle proprie peripezie. Estratto il sugo di tutta la storia, il narratore può chiudere il romanzo. 5 10 15 20 25 30 Non crediate però che non ci fosse qualche fastidiuccio anche lì. L uomo (dice il nostro anonimo: e già sapete per prova1 che aveva un gusto un po strano in fatto di similitudini; ma passategli anche questa, che avrebbe a esser l ultima), l uomo, fin che sta in questo mondo, è un infermo che si trova sur un letto scomodo più o meno, e vede intorno a sé altri letti, ben rifatti al di fuori, piani, a livello: e si figura che ci si deve star benone. Ma se gli riesce di cambiare, appena s è accomo dato nel nuovo, comincia, pigiando, a sentire qui una lisca2 che lo punge, lì un bernoccolo che lo preme: siamo in somma, a un di presso,3 alla storia di prima. E per questo, soggiunge l anonimo, si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio. tirata un po con gli argani,4 e pro prio da secentista;5 ma in fondo ha ragione. Per altro, prosegue, dolori e imbrogli della qualità e della forza di quelli che abbiam raccontati, non ce ne furon più per la nostra buona gente: fu, da quel punto in poi, una vita delle più tranquille, delle più felici, delle più invidiabili; di maniera che, se ve l avessi a raccontare, vi seccherebbe a morte. Gli affari andavan d incanto: sul principio ci fu un po d incaglio6 per la scar sezza de lavoranti e per lo sviamento e le pretensioni7 de pochi ch eran rimasti. Furon pubblicati editti che limitavano le paghe degli operai; malgrado quest aiu to, le cose si rincamminarono, perché alla fine bisogna che si rincamminino. Arri vò da Venezia un altro editto, un po più ragionevole: esenzione, per dieci anni, da ogni carico reale e personale8 ai forestieri che venissero a abitare in quello stato. Per i nostri fu una nuova cuccagna. Prima che finisse l anno del matrimonio, venne alla luce una bella creatura; e, come se fosse fatto apposta per dar subito opportunità a Renzo d adempire quella sua magnanima promessa,9 fu una bambina; e potete credere che le fu messo nome Maria. Ne vennero poi col tempo non so quant altri, dell uno e dell altro sesso: e Agnese affaccendata a portarli in qua e in là, l uno dopo l altro, chiamandoli catti vacci, e stampando loro in viso de bacioni, che ci lasciavano il bianco per qualche tempo. E furon tutti ben inclinati;10 e Renzo volle che imparassero tutti a leggere e scrivere, dicendo che, giacché la c era questa birberia11, dovevano almeno profittarne anche loro. 1 prova: esperienza. 2 lisca: stecco di legno. 3 a un di presso: più o meno. 4 argani: è tirata un po per i capelli. 5 da secentista: da autore del Seicen- to, quale è l anonimo estensore del manoscritto. 6 d incaglio: di difficoltà. 7 lo sviamento e le pretensioni: il travia- mento e le pretese. 8 carico reale e personale: tassa sul patrimonio e sul guadagno. 9 quella sua promessa: si riferisce al proposito espresso da Renzo nel capito- lo 36 per convertire il voto di castità fatto da Lucia. 10 tutti ben inclinati: tutti bene educati. 11 birberia: trovata furbesca. La scrittura è definita in questo modo perché serve ai potenti per ingannare le persone semplici. L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 843

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento