Classe di letteratura - volume 2

35 40 45 50 55 60 65 70 sione, come un cavallo divenuto tutt a un tratto restìo per un ombra, non voleva più andare avanti. Pensando all imprese avviate e non finite, in vece d animarsi al compimento,7 in vece d irritarsi degli ostacoli (ché l ira in quel momento gli sarebbe parsa soave), sentiva una tristezza, quasi uno spavento de passi già fatti. Il tempo gli s affacciò davanti voto8 d ogni intento, d ogni occupazione, d ogni volere, pieno soltanto di memorie intollerabili; tutte l ore somiglianti a quella che gli passava così lenta, così pesante sul capo. Si schierava9 nella fantasia tutti i suoi malandrini, e non trovava da comandare a nessuno di loro una cosa che gl im portasse; anzi l idea di rivederli, di trovarsi tra loro, era un nuovo peso, un idea di schifo e d impiccio. E se volle trovare un occupazione per l indomani, un opera fattibile, dovette pensare che all indomani poteva lasciare in libertà quella pove rina. «La libererò, sì; appena spunta il giorno, correrò da lei, e le dirò: andate, anda te. La farò accompagnare E la promessa? E l impegno? E don Rodrigo? Chi è don Rodrigo? . A guisa di10 chi è colto da una interrogazione inaspettata e imbarazzante d un superiore, l innominato pensò subito a rispondere a questa che s era fatta lui stes so, o piuttosto quel nuovo lui, che cresciuto terribilmente a un tratto, sorgeva come a giudicare l antico. Andava dunque cercando le ragioni per cui, prima qua si d esser pregato, s era potuto risolvere a prender l impegno di far tanto patire, senz odio, senza timore, un infelice sconosciuta, per servire colui;11 ma, non che riuscisse12 a trovar ragioni che in quel momento gli paressero buone a scusare il fatto, non sapeva quasi spiegare a se stesso come ci si fosse indotto. Quel volere, piuttosto che una deliberazione, era stato un movimento istantaneo dell animo ubbidiente a sentimenti antichi, abituali, una conseguenza di mille fatti antece denti; e il tormentato esaminator di se stesso, per rendersi ragione d un sol fatto, si trovò ingolfato13 nell esame di tutta la sua vita. Indietro, indietro, d anno in anno, d impegno in impegno, di sangue in sangue, di scelleratezza in scelleratez za: ognuna ricompariva all animo consapevole e nuovo, separata da sentimenti che l avevan fatta volere e commettere; ricompariva con una mostruosità che que sentimenti non avevano allora lasciato scorgere in essa. Eran tutte sue, eran lui:14 l orrore di questo pensiero, rinascente a ognuna di quell immagini, attaccato a tutte, crebbe fino alla disperazione. S alzò in furia a sedere, gettò in furia le mani alla parete accanto al letto, afferrò una pistola, la staccò, e al momento di finire una vita divenuta insopportabile, il suo pensiero sorpreso da un terrore, da un in quietudine, per dir così, superstite, si slanciò nel tempo che pure continuerebbe a scorrere dopo la sua fine. S immaginava con raccapriccio il suo cadavere sformato, immobile, in balìa del più vile sopravvissuto; la sorpresa, la confusione nel castel lo, il giorno dopo: ogni cosa sottosopra; lui, senza forza, senza voce, buttato chi sa dove. Immaginava i discorsi che se ne sarebber fatti lì, d intorno, lontano; la gioia 7 in vece d animarsi al compimento: piut- tosto che darsi coraggio per poterle compierle. 8 voto: vuoto. 9 Si schierava: vedeva schierati. 10 A guisa di: come. 11 colui: don Rodrigo. 12 non che riuscisse: oltre a non riuscire. 13 ingolfato: invischiato. 14 Eran tutte sue, eran lui: le scelleratezze erano tutte sue, erano la sua vita. Le parole valgono malandrino Malandrino è propriamente chi aggredisce a scopo di rapina o chi assalta la gente per strada, ma, per estensione, anche persona malvagia, priva di scrupoli, o che ama assumere modi spavaldi, provocatori e aggressivi. Oggi, però, si tende a utilizzare il termine per lo più in tono scherzoso: in questo caso possiamo apostrofare come malandrino un ragazzo magari impertinente, ma vivace e simpatico: «Vedi di non abusare della mia pazienza, malandrino! . E se qualcuno dice «bellezza malandrina oppure «occhi malandrini , che cosa intende? L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 833

Classe di letteratura - volume 2
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Dal Seicento al primo Ottocento