Classe di letteratura - volume 2

45 50 55 60 65 70 75 80 né sentì nulla. Se fosse stato qualcosa di meno dell Adda, Renzo scendeva subito, per tentarne il guado; ma sapeva bene che l Adda non era fiume da trattarsi così in confidenza.26 Perciò si mise a consultar tra sé, molto a sangue freddo, sul partito da prendere. Arrampicarsi sur una pianta, e star lì a aspettar l aurora, per forse sei ore che poteva ancora indugiare, con quella brezza, con quella brina, vestito così, c era più che non bisognasse27 per intirizzir davvero. Passeggiare innanzi e indietro, tutto quel tempo, oltre che sarebbe stato poco efficace aiuto contro il rigore del sereno,28 era un richieder troppo da quelle povere gambe, che già avevano fatto più del loro dovere. Gli venne in mente d aver veduto, in uno de campi più vicini alla sodaglia, una di quelle capanne coperte di paglia, costrutte29 di tronchi e di rami, intonacati poi con la mota,30 dove i contadini del milanese usan, l estate, depositar la raccolta, e ripararsi la notte a guardarla: nell altre stagioni, rimangono abbandonate. La disegnò subito per suo albergo;31 si rimise sul sentiero, ripassò il bosco, le macchie, la sodaglia; e andò verso la capanna. Un usciaccio intarlato e sconnesso, era rabbattuto,32 senza chiave né catenaccio; Renzo l aprì, entrò; vide sospeso per aria, e sostenuto da ritorte di rami, un graticcio, a foggia d hamac;33 ma non si curò34 di salirvi. Vide in terra un po di paglia; e pensò che, anche lì, una dormitina sarebbe ben saporita.35 Prima però di sdraiarsi su quel letto che la Provvidenza gli aveva preparato, vi s inginocchiò, a ringraziarla di quel benefizio, e di tutta l assistenza che aveva avuta da essa, in quella terribile giornata. Disse poi le sue solite divozioni;36 e per di più, chiese perdono a Domeneddio37 di non averle dette la sera avanti; anzi, per dir le sue parole, d essere andato a dormire come un cane, e peggio. E per questo, soggiunse poi tra sé; appoggiando le mani sulla paglia, e d inginocchioni mettendosi a giacere: per questo, m è toccata, la mattina, quella bella svegliata .38 Raccolse poi tutta la paglia che rimaneva all intorno, e se l accomodò addosso, facendosene, alla meglio, una specie di coperta, per temperare il freddo, che anche là dentro si faceva sentir molto bene; e vi si rannicchiò sotto, con l intenzione di dormire un bel sonno, parendogli d averlo comprato anche più caro del dovere. Ma appena ebbe chiusi gli occhi, cominciò nella sua memoria o nella sua fantasia (il luogo preciso non ve lo saprei dire), cominciò, dico, un andare e venire di gente, così affollato, così incessante, che addio sonno. Il mercante,39 il notaio, i birri, lo spadaio, l oste, Ferrer,40 il vicario, la brigata dell osteria, tutta quella turba41 delle strade, poi don Abbondio, poi don Rodrigo: tutta gente con cui Renzo aveva che dire. 26 in confidenza: per la sua portata d acqua. 27 più che non bisognasse: più di quan- to bastasse. 28 il rigore del sereno: il freddo dello stare all aria aperta. 29 costrutte: costruite. 30 intonacati mota: ricoperti poi con il fango. 31 La disegnò albergo: la scelse come ricovero per la notte. 32 rabbattuto: accostato. 33 vide d hamac: vide sospesa in aria e appesa a corde di rami verdi attorcigliati una stuoia di vimini (un graticcio), come (a foggia d ) un amaca. 34 non si curò: non si preoccupò. 35 saporita: piacevole. 36 divozioni: preghiere. 37 Domeneddio: il Signore Dio. 38 quella bella svegliata: all Osteria del- la Luna piena Renzo era stato svegliato dai birri, giunti col notaio per arrestarlo, in relazione ai tumulti del giorno precedente. 39 Il mercante: si tratta di un commerciante di stoffe, incontrato da Renzo in un osteria di Gorgonzola. L uomo aveva raccontato agli avventori della locanda un arbitraria versione dei tumulti, annunciando che i capi della rivolta sarebbero stati presto impiccati, salvo un tale che era riuscito a darsi alla fuga. Renzo, ascoltata in silenzio tale ricostruzione, aveva intuito che il mercante si stava riferendo proprio a lui. 40 il notaio Ferrer: sfilano a ritroso nella mente di Renzo le persone con cui ha avuto a che fare a Milano: il notaio e i birri che lo hanno arrestato, il sedicente spadaio Ambrogio Fusella che lo ha tradito, l oste della Luna piena, dove ha trascorso la notte, il gran cancelliere Ferrer giunto con la sua carrozza a portare in salvo il vicario. 41 turba: folla. L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 827

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Dal Seicento al primo Ottocento