INTRECCI ANTROPOLOGIA - Il colore della femminilità: le

intre cci ANTROPOLOGIA Il colore della femminilità: le dark ladies manzoniane ] Francesco Gonin, La monaca di Monza, 1840 ca. S Francesco Gonin, Lucia, 1840 ca. Gertrude e Lucia a confronto La cupezza della colpa di Gertrude Nei Promessi sposi non ci sono donne bionde. Anche i due archetipi contrapposti di femminilità la dolce e modesta Lucia e la fatale e infida Gertrude sono accomunati dai capelli bruni. La nera chioma della monaca può non sorprenderci: nel canone letterario la bellezza di una capigliatura scura è spesso il segno della malvagità. Le ciocche bionde invece sono per convenzione sinonimo di bontà: le esibivano Venere e Diana, poi la Laura di Petrarca, l Angelica di Ariosto, la Teresa delle Ultime lettere di Jacopo Ortis e via dicendo, quasi senza eccezione. Il ritratto di Gertrude è coerente con l iconografia, tipicamente ottocentesca, della donna fatale: il contrasto tra i capelli e gli occhi scuri da una parte e il viso languido e pallido dall altra rientra nel topos romantico della «bellezza contaminata (Praz) da una sofferenza segreta e da una corruzione conturbante. Come ha sottolineato la studiosa inglese Verina Jones, il fascino inquieto dell aspetto della monaca sta nel suo carattere oppositivo («impressione di bellezza, ma d una bellezza sbattuta ; «contorno delicato e grazioso, ma alterato ) o che pare addirittura un ossimoro («qualcosa di studiato e di negletto ), all interno del quale pallore e oscurità richiamano le passioni sconvolgenti di un animo turbato. L ambiguità erotica della sua femminilità («vita [ ] at- tillata ; «scollo d un nero saio ) affiora quanto più contrasta con la sua condizione religiosa: in fondo, la stessa menzione del colore dei capelli costituisce un infrazione, poiché la monaca dovrebbe avere la testa rasata e nascosta dal velo. I «neri e giovanili capelli di Lucia Ben diversa è l immagine di Lucia, che porta i capelli spartiti da una «drizzatura e disposti in trecce arrotolate sulla nuca. La sua esteriorità ordinata e regolare riflette armonicamente granitiche certezze esistenziali; d altro canto la sua è una «modesta bellezza , in linea con l ideale rassicurante dell angelo del focolare. Eppure non è bionda, ma contro ogni stereotipo sfoggia anche lei «neri e giovanili capelli . Perché Manzoni ha concesso proprio a lei il paradosso di trasgredire il luogo comune? La risposta sta probabilmente nella volontà dell autore di deletteraturizzare la protagonista del romanzo, di renderla, cioè, più normale e comune, più somigliante alle contadine lombarde. Una scelta, questa, che Manzoni sottolinea con divertita ironia, quando, in conclusione del romanzo, descrive la reazione dei nuovi vicini di Renzo e Lucia finalmente sposi e giunti in territorio veneto i quali all apparire della donna non nascondono la delusione: «credevano forse che dovesse avere i capelli proprio d oro, e le gote proprio di rosa . L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 821

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento