Classe di letteratura - volume 2

Veduta panoramica del lago di Como, 1955. DENTRO IL TESTO Gli addii, l amore Un intermezzo lirico I contenuti tematici L Addio prende forma sullo sfondo di un paesaggio quanto mai romantico. Sui monti, sulle acque, sui paesi biancheggianti sul pendìo (rr. 6-7), illuminati dal plenilunio, si posa lo sguardo dei fuggiaschi, caricando la scena di una commossa emotività. Il tema portante è quello dell amarezza dovuta al distacco dalla terra natale dell emigrante, mosso dal desiderio di fare fortuna o da una minaccia insostenibile, come è il caso dei promessi sposi. L inquietudine aumenta al pensiero dell incerto destino che attende chi lascia la propria terra nella baraonda della città moderna, con la quale di lì a poco Renzo avrà modo di scontrarsi. Manzoni riprende qui l antico motivo del confronto con la campagna, anticipando una vocazione fondamentale nella narrativa dell Italia unita. Ai sogni infranti d amore invece è riservato soltanto un cenno. Restano un pensiero occulto (rr. 36-37) che la pudica Lucia non confessa neppure a sé stessa, il misterioso timore (r. 39) di un passo su cui il narratore reticente non intende insistere, al di là del riferimento agli sguardi lanciati alla sfuggita, passando, e non senza rossore (rr. 40-41) alla casa del futuro sposo. Prontamente subentra un ulteriore addio, alla chiesa dove il sospiro segreto del cuore (rr. 43-48) avrebbe dovuto trovare la solenne benedizione del matrimonio. Il pianto cede infine il passo a una riflessione dell autore che tiene viva la speranza. Le scelte stilistiche Durante l attraversamento del lago, Manzoni avrebbe potuto immaginare un dialogo tra i passeggeri, o con il barcaiolo, come avviene in seguito. Sceglie invece di impostare un effusione lirica, che meglio si addice al temperamento di Lucia, mantenendola su ritmi lenti e calibrati, in cui più volte si nasconde la misura classica della poesia italiana, l endecasillabo (ad-di-o-mon-ti-sor-gen-ti-dal-l ac-que). Spina dorsale del passo è l anafora della parola addio, ripetuta sei volte: due nel periodo iniziale e quattro, con un vistoso crescendo, in prossimità della conclusione. Si tratta di un modulo tipico del discorso diretto, che concorre ad aumentare il pathos, in combinazione con gli inteneriti diminutivi riservati a ciò che si lascia (campicello, casuccia); eppure non siamo di fronte a un semplice monologo interiore. Sarebbe eccessivo attribuire meccanicamente alla sola Lucia fantasticherie melanconiche che appartengono anche ad Agnese e Renzo: Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini (rr. 52-54). Come si mostra in questo fondamentale inciso, è il narratore a esprimere i sentimenti che si agitano nei cuori dei per- L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 817

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento