Classe di letteratura - volume 2

110 115 120 125 130 135 140 tra più modesta61 sulla strada dinanzi; nessuno, fuorché i bravi. Che fare? tornare indietro, non era a tempo:62 darla a gambe, era lo stesso che dire, inseguitemi, o peggio. Non potendo schivare il pericolo, vi corse incontro, perché i momenti di quell incertezza erano allora così penosi per lui, che non desiderava altro che d abbreviarli. Affrettò il passo, recitò un versetto a voce più alta, compose la faccia a tutta quella quiete e ilarità che poté, fece ogni sforzo per preparare un sorriso; quando si trovò a fronte dei due galantuomini, disse mentalmente: ci siamo; e si fermò su due piedi. «Signor curato , disse un di que due, piantandogli gli occhi in faccia. «Cosa comanda? rispose subito don Abbondio, alzando i suoi dal libro, che gli restò spalancato nelle mani, come sur un leggìo. «Lei ha intenzione, proseguì l altro, con l atto minaccioso e iracondo di chi coglie un suo inferiore sull intraprendere una ribalderia,63 «lei ha intenzione di maritar domani Renzo Tramaglino e Lucia Mondella! «Cioè... rispose, con voce tremolante, don Abbondio: «cioè. Lor signori son uomini di mondo, e sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c entra: fanno i loro pasticci tra loro, e poi... e poi, vengon da noi, come s anderebbe a un banco64 a riscotere; e noi... noi siamo i servitori del comune .65 «Or bene , gli disse il bravo, all orecchio, ma in tono solenne di comando, «questo matrimonio non s ha da66 fare, né domani, né mai . «Ma, signori miei , replicò don Abbondio, con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un impaziente, «ma, signori miei, si degnino di mettersi ne miei panni. Se la cosa dipendesse da me... vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca... 67 «Orsù , interruppe il bravo, «se la cosa avesse a decidersi a ciarle,68 lei ci metterebbe in sacco. Noi non ne sappiamo, né vogliam saperne di più. Uomo avvertito... lei c intende . «Ma lor signori son troppo giusti, troppo ragionevoli... «Ma , interruppe questa volta l altro compagnone, che non aveva parlato fin allora, «ma il matrimonio non si farà, o... e qui una buona bestemmia, «o chi lo farà non se ne pentirà, perché non ne avrà tempo, e... un altra bestemmia. «Zitto, zitto , riprese il primo oratore:69 «il signor curato è un uomo che sa il viver del mondo;70 e noi siam galantuomini, che non vogliam fargli del male, purché abbia giudizio. Signor curato, l illustrissimo signor don Rodrigo nostro padrone la riverisce caramente . Questo nome fu, nella mente di don Abbondio, come, nel forte71 d un temporale notturno, un lampo che illumina momentaneamente e in confuso gli oggetti, e accresce il terrore. Fece, come per istinto, un grand inchino, e disse: «Se mi sapessero suggerire... 61 modesta: timorosa. 62 non era a tempo: non era il caso. 63 ribalderia: mascalzonata. 64 banco: banca. 65 del comune: della comunità. 66 non s ha da: non si deve. 67 nulla in tasca: nessun vantaggio. 68 ciarle: chiacchiere. 69 il primo oratore: quello che aveva per primo preso la parola. L espressione è ironica. 804 / IL PRIMO OTTOCENTO 70 sa del mondo: sa come vanno le cose. 71 nel forte: nel culmine. Le parole valgono galantuomo Nel sostantivo galantuomo c è l aggettivo galante, nel significato antico di onesto , leale . Il galantuomo è dunque una persona di princìpi e di comportamenti retti, soprattutto nei rapporti con gli altri: «è un vero galantuomo, è un fior di ga- lantuomo ; «comportarsi, agire da galantuomo . Nell Italia meridionale, in passato il vocabolo veniva utilizzato con riferimento alla condizione sociale di possidente, benestante, borghese, per lo più in contrapposizione alla classe dei contadini o cafoni. C è una frase proverbiale che contiene questa parola: «il tempo è galantuomo . Che cosa significa?

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento