Classe di letteratura - volume 2

IN BREVE me della fiducia nella Provvidenza, è completata dal passaggio di status sociale, da operaio a piccolo imprenditore. Lucia Mondella, timida, pudica, devota, si muove invece solo perché costretta, per lo più in spazi chiusi: la casa, il convento di Monza, il castello dell Innominato, e così via. Priva di ambizioni sociali e desideri di ricchezza, inorridisce alle attenzioni ricevute da don Rodrigo, che la distolgono dai casti propositi nutriti per il futuro: diventare sposa e madre. Nulla di più, nulla di meno. «Quest acqua cheta, questa santerella, questa madonnina infilzata , come la definisce don Abbondio, impara a sue spese come i guai vengano a cercare anche gli innocenti, e quanto spesso le apparenze ingannino: l abito non fa il monaco, né la monaca. Animata da una fede incrollabile, Lucia fa fronte alle circostanze avverse con coraggio e tenacia, così da comporre un profilo femminile in cui la vulnerabiFrancesco Londonio, lità si intreccia indissolubilmente alla forza d animo. Giovane filatrice, da notare come i promessi sposi siano entrambi privi di figure 1750-1760 ca. Milano, paterne cui appoggiarsi (in questo senso, fra Cristoforo riveste un Pinacoteca Ambrosiana. evidente ruolo di sostituto). Lucia in compenso ha dalla sua la madre Agnese, tratteggiata dal narratore con piglio bonario, come si può dire dell intero universo paesano che ruota intorno a loro. Agli antipodi sta la rappresentazione della plebe milanese, abbrutita e resa diffidente dalla peste e dalla miseria. In ambito urbano Manzoni si sofferma sulla folla più che sui singoli, insistendo sull irrazionalità e sulla forza bruta che ne fanno, al suo sguardo di liberale moderato, un mostro incontrollabile. Come sappiamo, intervengono al riguardo patologie psichiche personali: la moltitudine urbana in rivolta non gli appare come ad altri scrittori romantici espressione di una volontà popolare collettiva, ma un soggetto incontenibile, preda dell egoismo, dell ignoranza, degli istinti più biechi. Accanto a personaggi negativi come don Abbondio e la monaca di Monza, ci sono fra Cristoforo e il cardinale Borromeo che sono esempi positivi di uomini di Chiesa. Il clero Sono ben quattro gli esponenti del clero ad avere un ruolo di primo piano nel romanzo. La negatività del pauroso don Abbondio e della corrotta monaca di Monza è compensata dall eroismo di fra Cristoforo e del cardinale Federigo Borromeo, che si esplica su diversi piani. Il ritratto del cardinale restituisce l immagine di un giusto esemplare: un nobile dallo spirito umile, difensore inflessibile del messaggio evangelico, pronto a vigilare sui torti subiti dalle pecorelle più deboli del suo gregge. Fra Cristoforo assurge a emblema della Chiesa militante: si spende in prima persona per combattere la prepotenza, sporcandosi le mani anche a costo di sbagliare, come capita quando manda Lucia a Monza. Ritraendo questi due campioni del bene, Manzoni si pone in controtendenza rispetto alla tradizione letteraria, che sin dal Medioevo (si pensi al Decameron) ha dipinto volentieri i frati come corporazione lasciva, avida, disonesta, e le gerarchie ecclesiastiche come oziose e indifferenti ai bisogni della povera gente. Quasi sempre i potenti descritti da Manzoni sono ipocriti e malvagi. L Innominato è uno di loro, ma cambia quando abbraccia la fede. I potenti Fatta eccezione per il cardinal Borromeo, i potenti sono ritratti in chiave negativa, siano essi ottusi come il padre della monaca di Monza, ipocriti come il gran cancelliere Ferrer (un importante autorità spagnola a Milano), inetti come don Ferrante, sprezzanti e violenti come l Innominato prima della conversione, o prepotenti come don Rodrigo, vero e proprio compendio della malvagità nobiliare. Non è un caso che l unico in questo gruppo a cui Manzoni conferisca una grandezza sinistra, accresciuta dal mistero e dal terrore che si spandono intorno alla sua figura, sia anche il solo ad abbandonare la via della perdizione. L Innominato, in effetti, è il personaggio che più si avvicina agli eroi del romanzo nero nordico. L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 795

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento