Classe di letteratura - volume 2

nere degne d interesse soltanto le gesta di eroi e grandi personaggi. Egli realizza così, allo stesso tempo, gli obiettivi delineati nella lettera a Chauvet e nel Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica: completa cioè il nudo referto dei documenti storici integrandoli con i sentimenti di una massa di uomini passati sulla terra senza lasciare traccia. Il volgo disperso (vv. 4 e 66), le «genti meccaniche che nell Adelchi restano relegate nel coro del terzo atto balzeranno in primo piano nei Promessi sposi, in tutta la loro vitale individualità. Udite!: il commento del poeta Agli Italici, che fanno da spettatori al corso della Storia, il poeta indirizza una fremente apostrofe (vv. 31-66). In primo luogo propone un flash back sulle rinunce, sulle fatiche e sui rischi affrontati dai Franchi nel corso della campagna militare. Nel descrivere gli invasori giunti da Oltralpe, Manzoni a tratti sembra cedere al fascino della saga barbarica, ma in realtà l insistenza sul loro coraggio e vigore risulta funzionale al passaggio successivo, in quanto essa alimenta l interrogativo retorico rivolto agli Italici: perché illudersi? A che pro sperare che un esercito straniero intervenga gratuitamente per restituire la libertà a un popolo che ha dimenticato le antiche glorie, ormai ridotto a volgo disperso in stato di schiavitù? Incapaci di agire, gli Italici non possono che assistere agli avvenimenti, con il cuore in tumulto. Ma questa è già una sconfitta: ancora una volta gli autentici vinti, al di là delle apparenze, sono loro. I Longobardi, che non si sono mai fusi con le popolazioni locali (ma la storiografia moderna ha poi smussato questa tesi troppo netta), troveranno presto un accordo con i nuovi oppressori: col novo signore rimane l antico; / l un popolo e l altro sul collo vi sta (vv. 62-63). La lezione della Storia In tal modo Manzoni lancia un evidente monito ai patrioti a lui contemporanei, che un millennio più tardi si trovavano a fronteggiare situazioni non troppo dissimili. Tramontato il Regno d Italia, satellite della Francia napoleonica, il ritorno degli Asburgo aveva dissipato molti generosi sogni d autonomia. L Adelchi, scritto all indomani della repressione violenta con cui l Austria aveva reagito ai moti del 1821, risente fortemente del clima di tensione che allora si respirava a Milano. Le conseguenze politiche della Restaurazione e il dominio repressivo dell Austria insegnano come libertà e rispetto si debbano conquistare con le proprie forze, ma non solo: le sconfitte dei carbonari sono le sconfitte di un progetto elitario, che non aveva cercato né trovato vasta condivisione popolare. Manzoni, indifferente al mito romantico dell eroe solitario, ritiene invece che sia fondamentale suscitare il più possibile la volontà del popolo intorno all idea di nazione. Il rinnovamento della società italiana e la conquista dell indipendenza devono essere perseguiti da tutti gli italiani, non solo dagli intellettuali, ai quali pure spetta il compito di sensibilizzare l opinione pubblica. Giambattista Piranesi, Veduta di Campo Vaccino (particolare), XVIII secolo. Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. L AUTORE / ALESSANDRO MANZONI / 759

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Dal Seicento al primo Ottocento