Classe di letteratura - volume 2

L A B I U R A A conclusione del processo inquisitoriale, il 22 giugno 1633 fu emessa a Roma, presso il Convento della Minerva, la sentenza di condanna di Galileo da parte dei Padri inquisitori. Subito dopo la lettura della sentenza, il vecchio Galileo, inginocchiato davanti ai giudici, recitò e sottoscrisse l umiliante formula dell abiura. Esiste una tradizione popolare, non confermata da alcun documento ufficiale, secondo la quale Galileo, dopo aver pronunciato queste parole, avrebbe battuto la terra con un piede, pronunciando la celebre frase: «Eppur si muove! . Il processo di Galileo a Roma nel 1633. presieduta da papa Paolo V, che condanna ufficialmente il sistema copernicano come eretico e proibisce al pensatore di insegnare le teorie a esso connesse. Anche dopo il processo lo scienziato continua però a confrontarsi con tematiche pericolose . Nel 1623 pubblica Il Saggiatore, con cui entra in polemica con il padre gesuita Orazio Grassi (1583-1654), il quale, usando argomentazioni aristoteliche, aveva contestato le posizioni di Galileo sulla natura delle comete, accusandolo inoltre di essersi immeritatamente attribuito l invenzione del telescopio. L elezione al soglio pontificio di Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, un cardinale che aveva in precedenza dato prova di un atteggiamento illuminato nei confronti dei nuovi studi scientifici, lo illude su un possibile nuovo corso ecclesiastico. Le cose vanno però diversamente e Galileo deve attendere a lungo che la sua nuova opera, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, riceva l imprimatur (letteralmente il si stampi , un atto formale con il quale le autorità ecclesiastiche concedevano il permesso di pubblicare un libro). Dopo pochi mesi lo stesso pontefice ordina di ritirare il volume dal mercato e di processare nuovamente l autore, dimostratosi sordo agli inviti alla cautela ricevuti nei mesi precedenti da molte autorità della Chiesa. Nel 1633 Galileo è invitato a presentarsi di fronte al commissario dell Inquisizione. Dopo un lungo interrogatorio e la minaccia della tortura, il 22 giugno lo scienziato pronuncia l abiura , con la quale ritratta «la falsa opinione che il Sole sia centro del mondo e che non si muova e che la Terra non sia il centro del mondo e che si muova . Evita la condanna capitale, ma rimane sotto il controllo dell Inquisizione, ristretto agli arresti domiciliari nella sua casa di Arcetri, fra le colline fiorentine, con il divieto di ricevere ospiti e di scrivere senza autorizzazione. Agli effetti della reclusione si aggiungono i primi sintomi della cecità. Nel 1637 scrive: «Mi trovo talmente impedito da una flussione [infiammazione] nell occhio destro, che mi toglie con mio grandissimo dispiacere il poter né scrivere né leggere pur una sola parola (Lettera a Lorenzo Realio, 5 giugno 1637). Ormai anziano, reso quasi infermo dalle lunghe notti passate all aperto per osservare il cielo stellato, isolato e lontano dalla comunità scientifica, Galileo trova comunque la forza di consegnare al mondo la sua ultima opera, i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, pubblicata a Leida (in Olanda) nel 1638. Si spegne ad Arcetri nel 1642: le sue spoglie riposano a Firenze, nella basilica di Santa Croce. 1610: Sidereus nuncius Discorso intorno alle cose che stanno in su l acqua o che in quella si muovono 1613-1615: lettere copernicane 1623: Il Saggiatore 1 632: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano 1 638: Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze 1 612: L AUTORE / GALILEO GALILEI / 75

Classe di letteratura - volume 2
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Dal Seicento al primo Ottocento