La drammatica lotta di uno spirito libero

I L L A M PA DA R I O NEL DUOMO DI PISA Galileo elaborò la legge del pendolo nel 1592, dopo essere divenuto professore di matematica nell Ateneo pisano. Secondo questa legge il periodo di oscillazione del pendolo è indipendente dalla sua ampiezza (isocronismo del pendolo). Si dice che lo scienziato intraprese lo studio del moto del pendolo nel 1581, dopo aver osservato il moto di oscillazione di una lampada sospesa nella Cattedrale di Pisa. Il lampadario esiste ancora oggi ed è conosciuto come la lampada di Galileo , benché in realtà non si tratti dell originale. Il lampadario del Duomo di Pisa. e militari) della Repubblica: connessione, questa, che favorisce i suoi studi e stimola la sua curiosità. 1586: La bilancetta Theoremata circa centrum gravitatis solidorum 1589: De motu 1606: Le operazioni del compasso geometrico et militare 1587: | LA DRAMMATICA LOTTA DI UNO SPIRITO LIBERO | Nel 1605 Galileo viene chiamato a far parte dell Accademia della Crusca, e poco dopo la granduchessa di Toscana, Cristina di Lorena, lo vuole come precettore del proprio figlio Cosimo, che più tardi diverrà granduca di Toscana e principale sostenitore dello scienziato. L anno successivo pubblica Le operazioni del compasso geometrico et militare, un manuale sulle applicazioni pratiche di uno strumento da lui inventato, il compasso proporzionale, che conosce subito un enorme fortuna: «è stato talmente abbracciato dal mondo , scriverà qualche anno dopo, «che veramente adesso non si fanno altri strumenti di questo genere, e io so che sin ora ne sono stati fabbricati alcune migliaia (Lettera a Belisario Vinta, 7 maggio 1610). L improvvisa fama raggiunta espone però Galileo anche all invidia di altri studiosi: poco dopo la pubblicazione del libro, l autore è costretto a scrivere la Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra, per proteggersi dalle accuse di plagio rivoltegli da uno scienziato rivale. Nel 1609 Galileo viene a conoscenza dell esistenza di un ausilio ottico capace di mostrare le cose distanti come se fossero vicine, inventato l anno precedente dall olandese Hans Lippershey e utilizzato come attrazione spettacolare in un circo nei Paesi Bassi. Intuendone le potenzialità pratiche, lo scienziato pisano perfeziona lo strumento, costruendo un primo, rudimentale cannocchiale e donandolo al doge di Venezia, che è entusiasta all idea di sfruttarlo per finalità difensive: basterà usarlo dal campanile della città per poter scorgere, ingrandite, le navi in lontananza. Ben al di là delle mere applicazioni militari, l intuizione rivoluzionaria di Galileo è però quella di usare quel curioso giocattolo , opportunamente modificato, per esplorare il cielo: di lì a poco, nel 1610, pubblica il trattato in latino Sidereus nuncius (Messaggero celeste), nel quale dà notizia delle sensazionali scoperte fatte grazie al cannocchiale, capaci di offrire prove empiriche della validità della teoria eliocentrica copernicana. L opera viene dedicata a Cosimo II de Medici, il quale propone a Galileo di trasferirsi a Firenze, come «primario matematico e filosofo , senza obbligo d insegnamento; lo scienziato accetta, sia per ritornare in patria sia per potersi dedicare interamente alla ricerca. Il Sidereus nuncius mette fortemente in discussione le teorie aristoteliche sulle quali si basa la cosmografia fondata da Tommaso d Aquino (1225 o 12261274) e accettata dalla Chiesa del tempo; per questo l autore si trova a dover difendere «con la lingua e con la penna (Lettera a Paolo Sarpi, 12 febbraio 1611) le proprie scoperte dagli attacchi di studiosi e religiosi L AUTORE / GALILEO GALILEI / 73

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento