Le opere

IN BREVE | LE OPERE | Porta diventa un intellettuale di spicco nella Milano di epoca romantica nonostante gran parte delle sue poesie conosca solo una circolazione orale e manoscritta. Una pubblicazione tardiva Sino alla morte del poeta, le principali vie di diffusione dei suoi componimenti (circa 170) sono la trasmissione orale e la circolazione manoscritta, a partire dai quaderni di proprietà dell autore. Dopo il precoce esordio a stampa, in due almanacchi (pubblicazioni annuali) per il 1792 e il 1793, Porta infatti dà alle stampe soltanto poesie d occasione. Tra queste, i due Brindisi composti l uno per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa (1810), l altro per la visita dell imperatore austriaco a Milano (1815). A interrompere questa consuetudine viene la pub- Ritratto di Carlo Porta, XIX blicazione di un volumetto nella Collezione delle miglio- secolo. Milano, Museo Civico. ri opere in dialetto milanese (1817), allestito su impulso del curatore, Francesco Cherubini: un edizione priva delle poesie più ardite, in cui comunque trovano posto diversi capolavori, come le Desgrazzi de Giovannin Bongee. In seguito Porta diviene una figura di riferimento nella Milano romantica, animando un sodalizio di intellettuali denominato della cameretta (di cui fanno parte Berchet e Grossi). Dopo la morte del poeta, le sue opere vanno soggette a pesanti censure per motivi morali, religiosi, politici. La prima edizione pressoché completa viene stampata in Svizzera nel 1826. Scrive poesie satiriche che ritraggono personaggi popolari e denunciano le ingiustizie sociali. Polemica e umorismo Porta resta del tutto indifferente alla lirica soggettiva. La sua poesia si sviluppa infatti su altri filoni, a partire da una spiccata attitudine alla narrativa in versi e alla satira. Fatta eccezione per i tanti sonetti taglienti dedicati all attualità politico-sociale, le due componenti in genere si combinano, come capita nelle parodie di storie edificanti, nelle visioni, nelle novelle (si ricordi almeno La messa noeuva, On funeral e l Offerta a Dio), in cui il poeta bersaglia con umorismo irresistibile le ingiustizie sociali, puntando l obiettivo sui nobili e sul clero senza per questo cedere mai a tentazioni rivoluzionarie. Si tratta infatti di una polemica più morale che ideologica, ispirata dalla formazione culturale illuminista del poeta. Gli esiti più originali sono raggiunti da una serie di poemetti in cui Porta dà voce a personaggi plebei: non solo alla classica figura milanese di Meneghin, ma anche a proletari del suo tempo, che raccontano in prima persona le angherie di cui sono state vittime. Ecco dunque le Desgrazzi de Giovannin Bongee, un operaio, La Ninetta del Verzee, una prostituta, El lament del Marchionn di gamb avert, un ciabattino sciancato. Nelle loro storie al tempo stesso comiche e dolenti, che forniscono numerosi spunti a Manzoni, l idea romantica di popolo trova una straordinaria incarnazione letteraria. Testo PLUS La Ninetta del Verzee Il dialetto milanese consente di rappresentare con vivacità i vari ambienti sociali. Lo stile A partire dalle opere teatrali di Carlo Maria Maggi (1630-1699) la tradizione dialettale milanese privilegiava un realismo dalla forte tensione etica, che ora si ritrova nei versi di Porta. La scelta del milanese non va ricondotta al desiderio di rifugiarsi in un ambito di spensierato disimpegno: tutt altro. Porta adopera il dialetto come un coltello appuntito per incidere nelle piaghe della società, spargendovi il sale del comico. Il virtuosismo nella scelta dei registri linguistici, quanto mai duttili e vari, non è fine a sé stesso, ma serve a caratterizzare le diverse prospettive che si incrociano nella quotidianità del capoluogo lombardo. Per esempio le «damazze della vecchia nobiltà, donne grette e sprezzanti, utilizzano un affettato «parlar finito , applicando desinenze italiane a termini milanesi nell intento di distinguersi dalla parlata della plebe: ma l esito è goffo e irresistibilmente ridicolo. 704 / IL PRIMO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento