John Keats

IN BREVE John Keats | LA VITA | Keats nasce a Londra e diventa assistente chirurgo. Le letture di Shakespeare e Wordsworth lo spingono a dedicarsi alla letteratura. Muore a Roma. Vocazione poetica e morte prematura John Keats nasce a Londra nel 1795. Primo di cinque figli, rimasto orfano (il padre muore nel 1804, la madre nel 1810), viene mandato dai tutori come apprendista presso un chirurgo; superati nel 1816 gli esami di licenza all Apothecaries Hall, è nominato assistente al Guy s Hospital. Intanto le intense letture che era andato compiendo gli rivelano la sua vera vocazione, quella per la poesia. Il periodo di raccoglimento che segue la decisione di dedicarsi esclusivamente alla scrittura viene occupato da Keats nello studio serio, e per lui decisivo, di Shakespeare; nello stesso tempo egli risente dell influenza di Wordsworth. Fin dagli inizi del 1818 si manifestano i sintomi della tisi e le condizioni di salute del poeta si aggravano per le conseguenze di un viaggio a piedi, fatto con l amico Charles Armitage Brown, attraverso la regione dei Laghi (il Cumberland) e in Scozia. Nel settembre 1820 Keats parte per l Italia, sperando in un inverno più mite che in patria. Ma è già troppo tardi: la tisi lo divora irreparabilmente, aggravata dal dolore per un amore impossibile verso una giovane donna inglese di nome Fanny Brawne. Muore nel 1821 nel suo alloggio in piazza di Spagna a Roma, città dove è sepolto nel cimitero acattolico, presso la Piramide Cestia. | LE OPERE | In soli tre anni scrive opere poetiche di grande valore. Gli esordi lirici e i poemi Nei tre anni scarsi in cui si dedica alla poesia prima della sua morte prematura, Keats tocca alcune delle cime più alte della lirica romantica. Dopo la pubblicazione di una prima raccolta di Poesie (1817), in cui emergono lo schietto amore per la natura e l interesse per le leggende antiche, compone tra gli altri i poemi Endimione (scritto nel 1817 e pubblicato nel 1818) e Iperione (1819-1820). Nel primo, attraverso il riferimento al mito classico, il poeta intende rappresentare l unicità della bellezza, intesa come valore trascendente e animato da un profondo senso etico, che si rivela in tutte le attività umane. Nel secondo, che mette ancora al centro il tema della bellezza, essa è collegata al possesso della conoscenza, che si acquista con fatica e dolore. La sterile guerra dei Titani (personificazioni delle forze elementari del mondo) contro la stirpe degli dèi, la cui supremazia era basata su un principio più alto della mera forza bruta, è sintetizzata per Keats nella caduta di Iperione, il fiammeggiante dio solare, di fronte ad Apollo, dio della luce e del canto; ma Apollo conquista la propria divinità attraverso una sofferenza più acuta rispetto a quelle patite dai Titani nella loro disfatta. Nel poema Lamia (1819), infine, l autore si concentra su una presentazione drammatica del contrasto fra ragione e sentimento. Tutti e tre i poemi traggono materia dal mondo greco, a cui il poeta era indirizzato anche da quella rinascita d interesse per la classicità comune a molti Romantici (da Shelley a H lderlin), sulla scia dell entusiasmo suscitato in Inghilterra dall esposizione al British Museum, a partire proprio dal 1816, dei fregi del Partenone: per questo si può parlare, a proposito di Keats, di classicismo romantico. Nelle odi riflette sulla morte e sull eternità della bellezza. Le odi La poetica di Keats raggiunge forse i suoi esiti più convincenti nelle odi (tra le più note A un usignolo, Su un urna greca, Alla malinconia), in cui il tema della morte si fa dominante e la ricerca stilistica approda a una notevole capacità evocativa. Quasi tutte le odi in cui Keats scopre una forma lirica che gli era congeniale appartengono al 1819. 688 / IL PRIMO OTTOCENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento