D8 - Giuseppe Mazzini, L’educazione alla libertà

DOCUMENTO 8 L educazione alla libertà Giuseppe Mazzini, Dei doveri dell uomo Giuseppe Mazzini nasce a Genova nel 1805. Animato da un vivo interesse per la letteratura, coltiva presto la passione per l azione politica. Nel 1827 aderisce alla Car boneria; arrestato dalla polizia sabauda nel 1830, l anno seguente prende la via dell esilio. Convintosi dell inadeguatezza delle piccole sette di cospiratori, nel 1831 fonda a Marsi glia l associazione politica Giovine Italia, e nel 1834, in Svizzera, la Giovine Europa, allo scopo di favorire in tutto il continente le lotte dei popoli oppressi. Nel 1837 si trasferisce in Inghilterra, da dove dirige l attività cospirativa in Italia. A seguito dell esito sfortunato dei moti insurrezionali scoppiati in Romagna nel 1843 e 1845 e della spedizione fallimen tare tentata nel 1844 in Calabria dai fratelli Bandiera, viene messo sotto accusa per il suo avventurismo , ossia per una tendenza ad adottare decisioni in modo avventato, mal grado non fosse responsabile diretto di quegli episodi. Nel 1849 è a capo della Repubbli ca romana, ma, conclusasi l esperienza, è costretto nuovamente all esilio in Svizzera e in Inghilterra, da dove assiste al successo dell azione politica di Cavour. Nell ultimo periodo della sua vita dedica molte energie alla battaglia per il miglioramento delle condizioni delle classi lavoratrici. Muore nel 1872 a Pisa, clandestino e ormai politicamente isolato. L autore Apostolo di una religione laica, anche se desunta in gran parte dalla morale cristiana, nell opera Dei doveri dell uomo Mazzini espone i capisaldi della sua visione politica: la coscienza e la libertà come etica civile e responsabilità morale. In questo brano, egli si rivolge agli «operai italiani per educarli a uno spirito di concordia nazionale, che metta al bando ogni egoismo in nome della lotta collettiva per la giustizia e l uguaglianza. Mazzini non disapprova il metodo dell azione rivoluzionaria quando essa sia necessaria a rimuovere gli ostacoli che impediscono il progresso morale e civile della nazione. Il concetto mazziniano di nazione è fondato sull idea di solidarietà tra le classi. L autore condanna il materialismo, che disgrega l unità dell organismo sociale inculcando nell individuo l interesse personale e classista anziché il sentimento di appartenenza al popolo e alla nazione. Il legame e l uguaglianza tra gli uomini non si ottengono mediante la rivendicazione dei diritti, bensì attraverso la condivisione del senso del dovere, che educa il singolo alla forza e cementa la comunione e l identità del popolo. La questione vitale che s agita nel nostro secolo è una questione d Educazione. Si tratta non di stabilire un nuovo ordine di cose colla violenza; un ordine di cose stabilito colla violenza è sempre tirannico quand anche è1 migliore del vecchio: si tratta di rovesciare colla forza la forza brutale che s oppone in oggi2 a ogni tentativo di miglioramento, di proporre al consenso della nazione, messa in libertà d esprimere la sua volontà, l ordine che par migliore, e di educare con tutti i mezzi possibili gli uomini a svilupparlo, ad operare conformemente. Colla teoria dei diritti possiamo insorgere e rovesciare gli ostacoli; ma non fondare forte e durevole l armonia di tutti gli elementi che compongono la Nazione. Colla teoria della felicità, del benessere dato per oggetto primo alla vita,3 noi formeremo uomini egoisti, adoratori della materia, che porteranno le vecchie passioni nell ordine nuovo e lo corromperanno pochi mesi dopo. Si tratta dunque di trovare un principio educatore superiore a siffatta teoria che guidi gli uomini al meglio, che insegni loro la costanza nel sacrificio, che li vincoli ai loro fratelli senza farli dipendenti dall idea d un solo o dalla forza di tutti. E questo principio è il DOVERE. Bisogna convincere gli uomini ch essi, figli tutti d un solo Dio, hanno ad essere4 qui in terra esecutori d una sola Legge che ognuno d essi, deve vivere, non per sé, ma per gli altri che lo scopo della loro vita non è quello di essere più o meno felici, ma di rendere sé stessi e gli altri migliori che il combattere l ingiustizia e l errore a beneficio dei loro fratelli, e dovunque si trova, è non solamente diritto, ma dovere: dovere da non negligersi5 senza colpa dovere di tutta la vita. 1 quand anche è: anche qualora fosse. 2 in oggi: attualmente. 3 dato vita: posto come obiettivo principale dell esistenza. 4 hanno ad essere: devono essere. 5 negligersi: trascurare. L EPOCA E LE IDEE / 555

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento