D1 - Edmund Burke, Il bello e il sublime

DOCUMENTO 1 Il bello e il sublime Edmund Burke, Indagine filosofica sull origine delle nostre idee di sublime e bello Audio LETTURA Edmund Burke nasce a Dublino nel 1729. Formatosi su autori classici come Aristotele e Cicerone, si impegna sin da giovane nell attività politica, diventando la men te direttiva del partito whig (liberale). Favorevole alle rivendicazioni delle colonie americane, anche se contrario alla loro indi pendenza, sostiene la necessità di abolire il commercio degli schiavi. Spostatosi progres sivamente su posizioni conservatrici, nel 1790 pubblica le Riflessioni sulla rivoluzione in Francia, nelle quali oppone alla violenza francese il mito delle rivoluzioni pacifiche in glesi. In campo estetico, molto importante è il contributo offerto dall Indagine filosofica sull origine delle nostre idee di sublime e bello, pubblicata nel 1757 e destinata a susci tare grande eco nel dibattito filosofico, preparando il terreno per lo sviluppo delle idee romantiche. Muore a Beaconsfield, in Inghilterra, nel 1797. L autore In che cosa consiste la differenza tra bello e sublime? Secondo Burke, mentre il primo rasserena l animo e dà una sensazione di pace interiore, il secondo genera invece una tensione che è anche fonte di piacere. In questo brano, l autore analizza sia gli oggetti che suscitano il sentimento del sublime sia le reazioni che esso provoca. Nessuna passione come la paura priva la mente delle sue capacità di ragionamento. Il sublime nasce proprio dalle reazioni provocate dalle manifestazioni più estreme e terribili della natura e dello stesso spirito umano (tempeste, silenzio, oscurità, vastità, infinità). L autore elenca le differenze tra bello e sublime: il primo è associato alle dimensioni ridotte, alla levigatezza, alla luminosità; il secondo alla grandiosità, alla ruvidezza, all oscurità. Bello e sublime sono entrambi concetti estetici, ma mentre il bello è legato al piacere, il sublime scaturisce dalla vista e dall esperienza dell orrore. Tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in certo senso terribile, o che riguarda oggetti terribili, o che agisce in modo analogo al terrore, è una fonte del sublime; ossia è ciò che produce la più forte emozione che l animo sia capace di sentire. Dico l emozione più forte, perché sono convinto che le idee di dolore sono molto più forti di quelle che riguardano il piacere. [ ] Quando il pericolo o il dolore incalzano troppo da vicino, non sono in grado di offrire alcun diletto e sono soltanto terribili; ma considerati a una certa distanza, e con alcune modificazioni, possono essere e sono dilettevoli, come riscontriamo ogni giorno. Nel chiudere questa visione d insieme della bellezza sorge naturale l idea di paragonarla col sublime, e in questo paragone appare notevole il contrasto. Gli oggetti sublimi sono infatti vasti nelle loro dimensioni, e quelli belli al confronto sono piccoli; se la bellezza deve essere liscia e levigata, la grandiosità è ruvida e trascurata; la bellezza deve evitare la linea retta, ma deviare da essa insensibilmente; la grandiosità in molti casi ama la linea retta, e quando se ne allontana compie spesso una forte deviazione; la bellezza non deve essere oscura, la grandiosità deve essere tetra e tenebrosa; la bellezza deve essere leggera e delicata, la grandiosità solida e perfino massiccia. Il bello e il sublime sono davvero idee di natura diversa, essendo l uno fondato sul dolore e l altro sul piacere, e per quanto possano scostarsi in seguito dalla diretta natura delle loro cause, pure queste cause sono sempre distinte fra loro, distinzioni che non deve mai dimenticare chi si proponga di suscitare passioni. L EPOCA E LE IDEE / 539

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento