Uno, dieci, cento, mille Alfieri (Giovanni Belardelli)

PALESTRA DI SCRITTURA COMPRENSIONE E ANALISI 1 Riassumi il contenuto del brano in circa 5 righe. 2 Che cosa rende piacevole il soggiorno di Alfieri a Marsiglia? 3 Quali sentimenti dominano nella descrizione dei luoghi? 4 Che cosa apprezza di più Alfieri della visita alla città di Avignone? perché? 5 Quale ragione spinge l autore a viaggiare come se stesse fuggendo? Da quali punti del testo si evince il suo stato d animo? 6 Analizza il lessico del brano. Come potremmo definirlo? Motiva la tua risposta facendo esempi opportuni. INTERPRETAZIONE E COMMENTO Approfondisci, con riferimento ad altri testi che conosci, il sentimento della noia e il desiderio di infinito che lo scrittore descrive in questo brano. In che misura, a tuo giudizio, tali comportamenti sono coerenti con l immagine che Alfieri tende a dare di sé nell opera letteraria? Continua il tuo commento facendo riferimento alle tue esperienze personali e sviluppa uno di questi due aspetti presenti nel brano: il piacere della solitudine e dell immersione nella natura incontaminata; il viaggio come desiderio di fuga dalla dimensione quotidiana. Uno, dieci, cento, mille Alfieri Analisi e produzione di un TESTO ARGOMENTATIVO Lo storico Giovanni Belardelli (n. 1951) riflette sulle diverse interpretazioni date nel corso degli ultimi due secoli sull opera e sulla figura di Vittorio Alfieri. 5 10 Da tempo quasi nessuno più legge gli scritti di Vittorio Alfieri. Eppure le sue tragedie ebbero uno straordinario successo nell Italia di fine Settecento, durante il cosiddetto triennio giacobino , e furono ristampate moltissime volte per tutto il primo tratto del secolo seguente. Alfieri era morto da poco, nel 1803, e già ebbe l onore di essere ricordato da Ugo Foscolo nei Sepolcri con alcuni versi famosi, che contenevano tra le altre cose l immagine delle due «ossa [che] fremono amor di patria . Alfieri, poeta e scrittore che «mosse guerra a tiranni secondo il giudizio di Leopardi, divenne rapidamente celebre come profeta della libertà e dell indipendenza d Italia, colui che aveva contribuito a risvegliare la coscienza nazionale di un popolo dormiente da secoli. Si nutrirono dei suoi scritti i primi cospiratori del Risorgimento e si richiamò più volte a lui Giuseppe Mazzini. Giuseppe Garibaldi, nell ottobre 1860, rivolgendosi alle sue truppe dopo la battaglia del Volturno, riprese una celebre frase di Alfieri. 520 / IL SETTECENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento