Classe di letteratura - volume 2

Dalle qualità fisiche a quelle morali Il testo è divisibile in due parti. Nelle quartine compare un lungo elenco di qualità fisiche che descrivono l autore: Alfieri ha capelli rossi ormai diradati, è alto, tiene il capo abbassato in segno di meditazione o forse perché chino sui libri, è magro, di carnagione chiara, ha occhi azzurri e, nel complesso, ha un aspetto che definisce sano. Il pallore del volto, paragonato a quello di un re sul trono, prepara la seconda parte, in cui si analizza il carattere. La costruzione della frase si basa qui (si vedano i vv. 9-10) sull accostamento di aggettivi appartenenti allo stesso campo semantico ma di significato opposto. Il poeta delinea così la propria indole soggetta a repentini cambi di umore (proprio come quella degli eroi delle sue tragedie): a tratti brusco e a tratti mite, sempre adirato ma mai malvagio e, soprattutto, con una parte razionale e una emotiva (mente e cor, v. 11) in perenne contrasto. L umore oscilla dalla tristezza alla gioia, dall autoesaltazione (quando si sente un Achille indomito e trionfante) al disprezzo di sé (quando si paragona invece al vile Tersite, che nell Iliade sobilla la massa contro i re ma finisce per essere ridicolizzato dall esercito greco: un identificazione, questa, che forse assillava l autore, abituato a inveire contro monarchi e tiranni). La conclusione universale Alla luce di questa descrizione Alfieri propone, in chiusura, una sentenza che va oltre l ambito autobiografico: egli sostiene che il giudizio definitivo sul carattere di un individuo si possa stabilire soltanto al momento della morte. L affermazione di carattere generale trasporta così l autorappresentazione di sé in una dimensione più ampia e assoluta. La solennità retorica Le scelte stilistiche La solennità del testo è resa dalla presenza di molte figure retoriche. Dopo l apostrofe del primo verso, segue un enumerazione che occupa le due quartine e forma una compatta sequenza descrittiva, conclusa dall efficace metafora del re sul trono (v. 8), un richiamo diretto al tema della tirannide ricorrente in tutta l opera alfieriana. Nelle terzine domina invece l antitesi degli aggettivi (duro e acerbo contro pieghevol e mite, v. 9; irato opposto a non maligno, v. 10; mesto contro lieto, v. 12, e così via), rimarcata dall antonomasia di Achille e Tersite (v. 13). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Fai la parafrasi del sonetto. 2 Quale tipo di carattere emerge dalla lirica? 3 Quali colori prevalgono nella descrizione dell aspetto fisico? ANALIZZARE 4 Ricava lo schema delle rime. 5 Quale figura retorica riconosci nell espressione Sublime specchio (v. 1)? Individua un altro esempio della stessa figura retorica. 6 A quali campi semantici fa riferimento il lessico utilizzato? 7 In bianca pelle, occhi azzurri (v. 6) c è una figura retorica. Quale? a Chiasmo. b Climax. c Metafora d Iperbato. 484 / IL SETTECENTO INTERPRETARE 8 C è corrispondenza tra la descrizione fisica e quella caratteriale? Motiva la tua risposta. 9 Perché la morte viene vista come una sorta di giudice? SCRIVERE PER... ARGOMENTARE 10 Osserva a p. 493 il celebre ritratto di Fran ois-Xavier Fabre di Vittorio Alfieri. Rispetto al ritratto a parole fornito dal sonetto, quali somiglianze e differenze noti? Per quali motivi, secondo te? Scrivi al riguardo un testo espositivo-argomentativo di circa 20 righe. DESCRIVERE 11 Sull esempio della poesia, scrivi un tuo autoritratto di circa 15 righe in cui vi sia spazio sia per la descrizione fisica sia per quella del carattere e della psicologia.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento