Classe di letteratura - volume 2

LUISA STOLBER G D A L B A N Y Luisa Stolberg d Albany (1752-1824) era una giovinetta leggiadra, tedesca di nome, ma francese di spirito e di brio. Verso la fine del 1777, Vittorio Alfieri arriva a Firenze e comincia a frequentare il salotto della contessa. «Un dolce focoso negli occhi nerissimi accoppiatosi (che raro addiviene) con candidissima pelle e biondi capelli, davano alla di lei bellezza un risalto, da cui difficile era di non rimanere colpito e conquiso. Età di anni venticinque; molta propensione alle bell arti e alle lettere; indole d oro , scriverà il poeta nella Vita. Per Vittorio è amore vero. Un amore che è stato definito da un importante studioso (il tedesco Alfred von Reumont) «il centro della vita spirituale di Alfieri . Ritratto della contessa Luisa Stolberg d Albany, 1793. sieme politica, esortando i lettori al valore e alla pratica della libertà. Folgorato dalla scoperta della tragedia, egli riprende gli studi con tenacia e ostinazione, passando in rassegna i classici della letteratura italiana e latina; parte inoltre per la Toscana, con l intento di spiemontizzare sia la sua lingua sia la sua forma mentis, condizionata dal chiuso provincialismo del regno sabaudo. Il poeta soggiorna a Siena e poi, per tre anni, a Firenze, dove incontra la donna della sua vita, la contessa Luisa Stolberg d Albany , moglie di un anziano nobile inglese cui Alfieri cerca con ogni mezzo di sottrarla, andando incontro anche ad avventure rocambolesche. Nel 1778, per lasciarsi definitivamente alle spalle quel Piemonte periferico che percepisce come una gabbia, cede l intero patrimonio alla sorella, da sempre molto amata, tenendo per sé soltanto una pensione che gli consenta di vivere senza preoccupazioni e di dedicarsi a tempo pieno alle lettere. Sempre all inseguimento dell amata contessa d Albany, lo ritroviamo negli anni successivi in diverse località italiane e poi in Alsazia, dove rimane con lei fino al 1787. A partire dallo stesso 1787 è con lei a Parigi per curare l edizione delle sue tragedie. Nel 1789, quando scoppia la Rivoluzione, è ancora in Francia. Saluta positivamente gli eventi rivoluzionari, ma si tratta di un entusiasmo breve, poiché lo scrittore coglie presto, negli atti del nuovo governo, una tirannia che giudica volgare e plebea e che lo porta a rinnegare l appoggio iniziale, collocandosi su posizioni conservatrici. Nel 1792, minacciato in quanto nobile, fugge da Parigi per tornare a Firenze, dove resta fino alla morte, che lo coglie nel 1803, in estrema solitudine, insidiato dall ombra della follia e a contatto soltanto con gli amati classici. Ugo Foscolo, il poeta che più di tutti promuoverà il suo mito, tenta invano, fino all ultimo, di incontrarlo: «Il tragico italiano passò gli ultimi anni della sua vita tra un arrogante irascibilità ed una profonda melanconia che talvolta cresceva a segno da non renderlo responsabile delle proprie azioni . Viene sepolto nella basilica di Santa Croce, a Firenze, dove la contessa d Albany fa erigere in sua memoria un monumento funebre scolpito dal più celebrato artista del Neoclassicismo, Antonio Canova. 1 775: Antonio e Cleopatra 1 777: Della tirannide 1 778: Del principe e delle lettere (ideazione) Virginia 1 782: Saul 1 783: Antigone, Agamennone, Oreste, Ottavia, Timoleone 1 784: Mirra 1 786: Del principe e delle lettere (conclusione) 1 788: La congiura de Pazzi 1 789: Bruto primo, Bruto secondo, Rime 1 790: Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso stesso (prima stesura) 1 799: Il Misogallo 1 781: Polinice, L AUTORE / VITTORIO ALFIERI / 465

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento