Classe di letteratura - volume 2

65 70 75 80 85 90 95 100 Tu tra le veglie, e le canore scene, e il patetico gioco oltre più assai producesti la notte; e stanco alfine in aureo cocchio, col fragor di calde precipitose rote, e il calpestìo di volanti corsier, lunge agitasti il queto aere notturno, e le tenèbre con fiaccole superbe intorno apristi, siccome allor che il Siculo terreno dall uno all altro mar rimbombar feo Pluto col carro a cui splendeano innanzi le tede de le Furie anguicrinite. Così tornasti a la magion; ma quivi a novi studj ti attendea la mensa cui ricoprien pruriginosi cibi e licor lieti di Francesi colli, o d Ispani, o di Toschi, o l Ongarese bottiglia a cui di verde edera Bacco concedette corona; e disse: siedi de le mense reina. Alfine il Sonno ti sprimacciò le morbide coltrici di propria mano, ove, te accolto, il fido servo calò le seriche cortine: e a te soavemente i lumi chiuse il gallo che li suole aprire altrui. Dritto è perciò, che a te gli stanchi sensi non sciolga da papaveri tenaci Mòrfeo prima, che già grande il giorno tenti di penetrar fra gli spiragli de le dorate imposte, e la parete pingano a stento in alcun lato i raggi del Sol ch eccelso a te pende sul capo. Or qui principio le leggiadre cure denno aver del tuo giorno; e quinci io debbo sciorre il mio legno, e co precetti miei te ad alte imprese ammaestrar cantando. 66 patetico: perché fonte di pathos, cioè di emozioni. oltre più assai: rispetto al tramonto, il crepuscolo del v. 58. 68 aureo cocchio: la carrozza è ricoperta di fregi dorati. 72 fiaccole superbe: superbe perché poste in alto sulla carrozza, «ma anche perché partecipi dell alterigia di questa (Ferroni). 73-76 siccome allor anguicrinite: la corsa della carrozza del giovin signore è paragonata a quella del carro di Plutone che rapì Proserpina (il celebre episodio mitologico è raccontato, tra gli altri, dal 65-76 Tu hai prolungato (producesti) la notte assai oltre, tra le feste, il teatro d opera (canore scene) e l emozionante (patetico) gioco d azzardo; e infine, stanco, in una carrozza dorata, tra il rumore di ruote rapide (precipitose), riscaldate dalla corsa (calde), e il calpestio di velocissimi cavalli (volanti corsier), hai sconvolto per un lungo tratto (lunge agitasti) la tranquilla aria notturna, e hai squarciato le tenebre intorno a te con fiaccole potenti, così come quando (siccome allor che) Plutone fece (feo) rimbombare la Sicilia da un mare all altro, guidando il carro davanti a cui splendevano le torce (tede) delle Furie che hanno serpenti al posto dei capelli (anguicrinite). 77-89 Così sei tornato al tuo palazzo (magion); ma qui ti attendeva a nuove occupazioni (a novi studj) la tavola imbandita, che (cui) ricoprivano cibi appetitosi (pruriginosi) e vini inebrianti (licor lieti) delle colline francesi, spagnole o toscane, oppure una bottiglia ungherese, alla quale Bacco concedette la corona di edera verde; e disse: «Prendi posto come regina delle mense . Infine il Sonno ti ha preparato con le proprie mani il morbido letto (ti sprimacciò le morbide coltrici), sul quale, dopo che vi sei stato accolto, il servo fedele ha fatto scendere (calò) le tende di seta (seriche cortine); e ti ha chiuso dolcemente gli occhi il canto del gallo che di solito li apre agli altri. 90-100 quindi giusto (Dritto) che Morfeo non liberi i tuoi sensi stanchi dal profondo torpore (da papaveri tenaci) prima che il giorno già pieno (grande) cerchi di penetrare fra gli spiragli delle imposte dorate, e prima che i raggi del sole, che sta sospeso (pende) alto (eccelso) sulla tua testa, illuminino appena in qualche punto (a stento in alcun lato) la parete della tua camera da letto. Ora qui devono cominciare (principio denno aver) le piacevoli occupazioni (leggiadre cure) della tua giornata; e da questo momento (quinci) io devo sciogliere (sciorre) la mia nave (legno) dagli ormeggi, e, attraverso la poesia (cantando), prepararti con i miei insegnamenti (precetti) a imprese importanti. poeta latino Ovidio nel quinto libro delle Metamorfosi). 80 lieti: che danno letizia. 81-82 Ongarese bottiglia: una bottiglia di Tokaji, vino ungherese scelto da Bacco, dio del vino, come il migliore. 87 seriche cortine: le tende di seta del letto a baldacchino. 91 papaveri tenaci: il poeta si riferisce, per metonimia, alle proprietà soporifere dell oppio, che si ricava dai papaveri. 92 Mòrfeo: il dio del sonno. 99 sciorre il mio legno: fuor di metafora, dare inizio alla mia opera . Le parole valgono patetico In greco pathos significa sofferenza . Perciò diciamo patetico un evento, un episodio o un atteggiamento che susciti un sentimento di malinconica commozione, di mestizia, di compassione, di pietà. A volte usiamo questo aggettivo per indicare una cosa o una persona che tenda artificiosamente a commuovere, insomma eccessivamente sentimentale: così si possono assumere pose patetiche o un espressione patetica. L aggettivo può essere utilizzato anche in senso ironico in frasi come queste: « stato veramente patetico! ; «Ha fatto una figura davvero patetica . In tali casi che cosa si intende? L AUTORE / GIUSEPPE PARINI / 429

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Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento