Classe di letteratura - volume 2

Fin dall esordio è evidente la forte componente ironica del Giorno: si afferma di voler celebrare la nobiltà del giovane quand anche si trattasse di un titolo acquistato con il denaro da un padre economo e abile nei guadagni, mentre è chiaro che la vera nobiltà, secondo le leggi dell aristocrazia, dovrebbe essere solo quella di sangue. Ma il poeta-precettore finge di non dare peso a questa fondamentale distinzione, e si dichiara pronto a guidare l ultimo rampollo di una casata più o meno nobile: un giovane ozioso e frivolo, che non ascolta i richiami dell impegno bellico né dell applicazione allo studio, ma consuma il suo tempo e le sue forze in convegni galanti e in giochi d azzardo. Il ruolo del precettore Il ruolo assunto dal precettore è del resto del tutto anomalo: contrariamente a quanto accade nei poemi didascalici seri , egli non impartirà al suo allievo insegnamenti oggettivamente utili, ma si limiterà a mostrargli come ingannare la noia. Il fatto che questo compito sia enunciato con una solenne serietà è parte della strategia di ribaltamento ironico che regola tutta l opera. Le idee illuministiche Nel quadro di questo ribaltamento, comunque, c è lo spazio per un aperta polemica contro i metodi educativi tradizionali, oscurantisti e punitivi (i queruli ricinti / ove l arti migliori, e le scienze, / cangiate in mostri, e in vane orride larve, / fan le capaci volte echeggiar sempre / di giovanili strida, vv. 26-30). Si tratta di un argomento tipicamente illuminista, che di lì a poco avrebbe trovato la più celebre consacrazione con la pubblicazione (1762) del romanzo Emilio di Jean-Jacques Rousseau. Tuttavia, per quanto a quei tempi l educazione fosse condotta in modo tale da creare negli allievi disgusto anziché amore per il sapere, ciò non toglie che il giovin signore odi gli studi soprattutto a causa della sua pigrizia e del suo disinteresse per la cultura. Tipico tema illuministico è anche il rifiuto della guerra (In vano Marte / a sé t invita; ché ben folle è quegli / che a rischio de la vita onor si merca, / e tu naturalmente il sangue aborri, vv. 20-23), che però il giovin signore fa proprio solo in chiave egoistica, anche qui come pretesto per scansare le fatiche e i rischi della vita militare. Uno stile ironicamente alto Le scelte stilistiche Lo stile è alto, solenne, classicheggiante, come si addice al proemio di un poema. Tuttavia, tale enfasi si rivela presto ironica, riferita com è a un individuo inerte, che disprezza le occupazioni migliori per dedicarsi completamente a ciò che di più vacuo c è nella vita di una persona. Così l ampio fraseggiare (si veda la struttura ricca di iperbati del primo, lungo periodo, che occupa i vv. 1-7), il lessico aulico (sangue / purissimo celeste, vv. 2-3; compri onori, v. 4; lungo tedio, v. 9, e così via), i nomi delle divinità classiche (Venere, Mercurio, Marte, Pallade Atena) stridono volutamente con la futilità dell esistenza del giovane aristocratico. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 A quali due tipi di nobiltà fa riferimento il poeta nella prima strofa? 2 Che cosa sono l are a Vener sacre e al giocatore / Mercurio (vv. 16-17)? 3 Per quale motivo il giovane nobile non intende dedicarsi alle attività militari? Perché odia lo studio? ANALIZZARE 4 Perché il precettore si autodefinisce d amabil Rito (v. 7)? A che cosa fa riferimento? 5 Parini ricorre all eufemismo? Se sì, dove? 6 In quali punti il poeta utilizza procedimenti retorici di tipo antifrastico? INTERPRETARE 7 Come si configura, sin dall inizio, l atteggiamento del poeta nei confronti del suo personaggio? SCRIVERE PER... DESCRIVERE 8 Conosci persone simili al giovin signore descritto da Parini? Tracciane un ritratto in un testo descrittivo-narrativo di circa 30 righe. L AUTORE / GIUSEPPE PARINI / 427

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento