Classe di letteratura - volume 2

10 15 20 25 30 Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t insegnerò. Quali al Mattino, quai dopo il Mezzodì, quali la Sera esser debban tue cure apprenderai, se in mezzo a gli ozj tuoi ozio ti resta pur di tender gli orecchi a versi miei. Già l are a Vener sacre e al giocatore Mercurio ne le Gallie e in Alb one devotamente hai visitate, e porti pur anco i segni del tuo zelo impressi: ora è tempo di posa. In vano Marte a sé t invita; ché ben folle è quegli che a rischio de la vita onor si merca, e tu naturalmente il sangue aborri. Né i mesti de la Dea Pallade studj ti son meno odiosi: avverso ad essi ti feron troppo i queruli ricinti ove l arti migliori, e le scienze, cangiate in mostri, e in vane orride larve, fan le capaci volte echeggiar sempre di giovanili strida. Or primamente odi quali il Mattino a te soavi cure debba guidar con facil mano. 14 ozj ozio: lo stesso vocabolo assume, nei due casi, significati diversi. Nel primo indica le futili faccende in cui è impegnato il signore, nel secondo lo spazio libero dai pensieri (otium) che gli antichi romani consideravano la condizione ideale per le attività spirituali. 16-17 Vener Mercurio: nella mitologia classica, Venere era la dea dell amore e del piacere sessuale, Mercurio il dio del gioco d azzardo (oltre che dei commerci); gli altari (are) sacri a Venere sono dunque i luoghi degli incontri amorosi (forse case di malaffare), mentre quelli sacri al giocatore / Mercurio sono le bische. 18 devotamente: anche qui è forte la co- loritura ironica. 19 i segni del tuo zelo: le conseguenze fisiche degli stravizi. 20-21 In vano Marte t invita: Marte, dio della guerra, invita invano il giovin signore alle occupazioni militari. 23 naturalmente: l avverbio dice, ancora una volta tramite l ironia, che il poeta è certo della renitenza all impegno bellico del giovin signore, il quale ha sposato volentieri, per il proprio tornaconto, le idee pacifiste che andavano diffondendosi nell Europa illuminista. 24 mesti de la Dea Pallade studj: si tratta degli studi scientifici e umanistici, patrocinati dalla dea Atena, che vengono 8-15 Ora io ti insegnerò come ingannare le noiose e lente giornate della tua vita, accompagnate da una così lunga monotonia (tedio) e da un insopportabile (insoffribile) fastidio. Imparerai quali debbano essere le tue occupazioni (cure) al mattino, al pomeriggio, alla sera, se solo (pur) in mezzo ai tuoi oziosi passatempi (agli ozj tuoi) ti rimane tempo libero (ozio) per ascoltare i miei versi. 16-32 Hai già visitato scrupolosamente (devotamente) gli altari consacrati a Venere e al giocatore Mercurio in Francia (ne le Gallie) e in Inghilterra (in Alb one), e porti ancora (pur anco) impressi i segni del tuo impegno (zelo): ora è tempo di riposo (posa). Marte ti invita invano a sé; perché (ché) è certamente (ben) pazzo colui che si guadagna (si merca) l onore rischiando la vita, e naturalmente tu sei disgustato dal sangue. E i tristi studi della dea Atena (Pallade) non ti sono meno odiosi. Te li hanno resi intollerabili (avverso ad essi ti feron troppo) le aule lacrimose (queruli ricinti) dove le arti più eccelse e le scienze, trasformate in mostri e in orrendi fantasmi evanescenti (vane orride larve), fanno sempre echeggiare le ampie (capaci) volte di urla (strida) giovanili. Ora, per prima cosa (primamente), ascolta quali piacevoli occupazioni (soavi cure) il mattino debba procurarti (a te guidar) con leggerezza (con facil mano). qui definiti mesti, cioè tristi e monotoni, perché tali evidentemente appaiono agli occhi del giovin signore. 25-26 avverso ad essi troppo: letteralmente ti resero troppo avverso a essi . queruli ricinti: le aule (ricinti) risuonano di pianti e lamenti (sono appunto querule ) per la severità degli insegnanti, che potevano ricorrere anche a pene corporali. 32 con facil mano: è, letteralmente, la dolce mano del mattino, ma anche indirettamente del Precettor d amabil Rito, ben diversa da quella rude e violenta dei maestri tradizionali. DENTRO IL TESTO L argomento e il protagonista dell opera I contenuti tematici Il proemio del Mattino, dopo un apostrofe rivolta al Giovin Signore, al quale il poeta si offre come Precettor d amabil Rito (vv. 1-7), presenta l argomento dell intero poemetto (vv. 8-15). Dai versi immediatamente successivi, attraverso pochi ma efficaci tratti, comincia poi a delinearsi la figura del nobile protagonista. 426 / IL SETTECENTO

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Dal Seicento al primo Ottocento