I temi

IN BREVE benestanti), una creatura artificiale e meccanica, una marionetta senz anima, sentimenti ed emozioni, dedito com è a un esistenza puramente materiale ed esteriore. e quella del precettore Rivolgendosi al protagonista, il poeta indossa i panni del precettore, fingendo di assumere il punto di vista aristocratico e di svolgere con serietà il proprio impegno didascalico, ma svelando in realtà, grazie al carattere ironico del travestimento, la natura frivola e vacua del giovin signore e del suo ambiente sociale. Mentre i nobili di un tempo (gli «inclit avi ) erano operosi e magnanimi, quelli contemporanei (gli «Augusti del suo secolo ) risultano inutili nella loro ozioThomas Gibson, Ritratto di gentiluomo, 1710. sa inoperosità e nelle loro superficiali occuCollezione privata. pazioni. Così, adattando il proprio compito pedagogico alla realtà di un universo ridotto a etichetta e a involontaria caricatura di sé stesso, il falso precettore si tramuta da maestro di vita in maestro di cerimonie che illustra al giovane nobile le incombenze della vita mondana e le regole di comportamento adeguate al suo rango. I temi Il Giorno mette in scena un aristocrazia decadente e mediocre, che vive nell ozio e nel tedio. L anti-epopea della decadenza aristocratica Il Giorno era stato concepito in origine come un epopea in chiave ironica, in cui la celebrazione dell eroe doveva giungere fino alla narrazione della sua morte, dei suoi funerali e addirittura della sua discesa agli inferi. Parini si rende però presto conto che quella in cui vive non è più un epoca da epopee, sia pure satiriche: la nobiltà di sangue, che era stata per secoli il soggetto del genere epico, appare irrimediabilmente decaduta. Nella concreta situazione storica della seconda metà del Settecento, il poeta che per Parini deve sempre porsi come obiettivo etico la ricerca della verità non può che constatarne il declino e la lampante mediocrità. Esistenze futili Le futili occupazioni dei nobili moderni vengono dunque presentate ironicamente. Sotto la finzione pedagogica, emerge la totale e insulsa insignificanza dell aristocratico, che vive la sua giornata identica a tutte le altre, inutili e oziose. «Il suo universo è quello della noia, vale a dire di un vuoto che non viene colmato né da forti passioni né da grandi dolori. Tutto ciò che egli fa non ha altro scopo che [ ] di mascherare quel che non è altro che il contrario d una pienezza, di distogliersi dalla propria nullità (Jonard). La noia e l ozio La noia è il tema che percorre l intero poema, fino a diventare il centro della sezione conclusiva, La Notte. Invano i protagonisti cercano di riempire le loro giornate dedicandosi a frivoli passatempi o alle ritualità della vita mondana, che il poeta chiama, sarcasticamente, «fatiche illustri e «gloriosi affanni ; immersi in una società afflitta da «noiosa ipocondria , il giovin signore e la sua dama si sono scelti reciprocamente proprio per tentare di scacciare la monotonia della loro esistenza. Tuttavia, abbandonata a sé stes- L AUTORE / GIUSEPPE PARINI / 421

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento