I due personaggi principali

IN BREVE Nel Vespro una corsa in carrozza del «giovin signore offre all autore il pretesto per ridicolizzare figure di nobili e nobildonne a passeggio. Anche La Notte è popolata di frivoli aristocratici. L autore sembra infine abbandonare il sarcasmo per una mesta rassegnazione. Testo PLUS Notti antiche e notti moderne (La Notte) voluttà: poiché per il giovin signore l appagamento dei sensi è scopo e norma di vita, Parini pone sarcasticamente l origine della nobiltà non già in capacità reali quali «arte, forza, fortuna , bensì appunto nel dono di saper apprezzare il piacere. Fra i commensali c è anche un vegetariano, che aborre la violenza perpetrata ai danni degli animali. La dama lo ascolta pensando con commozione alla sua «vergine cuccia , la cagnetta che morse il piede di un servo e fu da questi colpita con un calcio; il servo fu subito licenziato e i suoi familiari ridotti in miseria ( T5, p. 434). Il pranzo intanto è finito, e i convitati si ritirano dalla tavola per non sentire gli odori degli avanzi, che, per loro insopportabili, sono invece assai graditi ai mendicanti che aspettano di riceverli fuori dal portone del palazzo. Dopo il caffè, subentra il rumoroso gioco del tric-trac (un gioco da tavola per due giocatori, praticato su una tavola di legno su cui si può giocare anche a backgammon), inventato da Mercurio per permettere i segreti colloqui tra gli amanti ed eludere la gelosia dei mariti, ma divenuto poi un puro e disinteressato passatempo di società. Qui ha termine Il Mezzogiorno, che nell edizione a stampa del 1765 continuava con la descrizione del tramonto e della passeggiata in carrozza, confluita poi nella terza parte del poemetto, Il Vespro. Il Vespro e La Notte Nel Vespro, che si apre con la bellissima scena dell imbrunire, assistiamo alla corsa in carrozza, attraverso la città, del giovin signore e della sua dama, che vanno a far visita per dovere o curiosità agli amici e alle amiche. Si trova qui la descrizione della principale strada cittadina, affollata di gente, e della sfilata dei cocchi, interessante mostra dei tipi umani più diversi: dal bellimbusto al nuovo nobile, dalle vecchie madri, che conducono a passeggio le figlie da marito, alle nobildonne di più antica aristocrazia. Nel turbinio fragoroso delle carrozze, il poeta sofferma lo sguardo sul suo eroe, dipingendolo intento a passeggiare solitario o a discorrere con una nuova dama, mentre la sua compagna inganna l attesa circondata dalle premure di altri damerini. Nell ultima parte, La Notte, l oscurità incalza, e il poeta coglie l occasione per comporre un pezzo di grande maestria stilistica e di gusto apparentemente preromantico. A questo tenebroso esordio subentra poi la descrizione del salotto notturno, della folla di personaggi che lo frequenta, delle conversazioni. Infine, a notte alta, fanno la loro apparizione le carte da gioco, mentre, a coronamento di una così intensa giornata, circolano tra gli ospiti i gelati ristoratori. Dalla polemica al distacco Rispetto alle prime due parti, nel Vespro e nella Notte il quadro si allarga ulteriormente, e il ritratto della vita dell aristocrazia (fatta di visite, amori, litigi, divertimenti, ricevimenti, giochi di società) si fa più completo. Il tono è più pensoso e sommesso: le delusioni di una vita, l età, la consapevolezza della resistenza al cambiamento pervadono questi versi; solo episodicamente ritroviamo la vis polemica del giovane Parini, cui subentra un senso di rassegnazione o distacco. Il poeta sembra muoversi ora verso una più profonda contemplazione dei sentimenti, al punto da apparire desideroso di smorzare la satira, ormai lontano dalle idee radicali che lo avevano affascinato senza mai conquistarlo del tutto. | I DUE PERSONAGGI PRINCIPALI | Il giovin signore è una figura piatta, un pretesto per la critica sociale e morale che l autore nei panni del precettore sarcasticamente muove ai costumi aristocratici. La figura del protagonista Dalla lettura complessiva dell opera, emerge un immagine del giovin signore indefinita e sfocata, perché più che «una creatura viva egli appare come «un ipotesi polemica (Bonora), vale a dire una figura astratta, che serve all autore per sviluppare la propria critica sociale e morale. Il protagonista non ha spessore psicologico ed è privo di una vita interiore: è una sorta di automa (un invenzione settecentesca in voga nei ceti 420 / IL SETTECENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento