T2 - La caduta

La caduta / T2 / Odi / La dignitosa povertà del poeta / Scritta nel 1785, La caduta è una delle odi pariniane più celebri. A partire da un incidente occorsogli in una rigida giornata d inverno, Parini svolge una serie di considerazioni sulla propria condizione di poeta e sul valore della libertà intellettuale, che egli non intende sacrificare in cambio di vantaggi materiali. L autore offre ai lettori un autoritratto fortemente idealizzato, additando sé stesso come un esempio da seguire. METRO Strofe di 3 settenari e un endecasillabo a rime alternate. 10 15 20 1-4 Quando la costellazione di Orione, tramontando (declinando), porta con sé il brutto tempo (imperversa); e riversa pioggia, neve e gelo sopra la terra oscurata dalle nubi (ottenebrata), me spinto ne la iniqua stagione, infermo il piede, tra il fango e tra l obliqua furia de carri la città gir vede; 5-8 la città mi vede camminare (gir), costretto a uscire (spinto) nella cattiva (iniqua) stagione, con le gambe malferme (infermo il piede), nel fango e tra la corsa disordinata (obliqua furia) dei carri; e per avverso sasso mal fra gli altri sorgente, o per lubrico passo lungo il cammino stramazzar sovente. 9-12 e a causa di un sasso insidioso (avverso) che sporge malamente rispetto agli altri, o per un tratto di strada scivoloso (lubrico passo), spesso mi vede cadere a terra rovinosamente mentre cammino. Ride il fanciullo; e gli occhi tosto gonfia commosso, che il cubito o i ginocchi me scorge o il mento dal cader percosso. 13-16 Ride un ragazzo; eppure subito i suoi occhi si riempiono di lacrime di commozione, perché (che) vede che, cadendo, mi sono ferito (percosso) al gomito (cubito), ai ginocchi o al mento. Altri accorre; e: «Oh infelice e di men crudo fato degno vate! mi dice; e seguendo il parlar, cinge il mio lato 17-20 Si avvicina un passante (Altri); e mi dice: «Oh sfortunato (infelice) poeta (vate), degno di un destino (fato) meno crudele (crudo)! ; e continuando a parlare, abbraccia (cinge) il mio fianco con la pietosa mano; e di terra mi toglie; e il cappel lordo e il vano baston dispersi ne la via raccoglie: 21-24 con mano pietosa; e mi solleva (toglie) da terra, raccogliendo anche il cappello che si è sporcato (lordo) e l inutile bastone, caduti (dispersi) sulla strada: 6 infermo il piede: in conseguenza di una malattia giovanile, Parini soffriva di una costante debolezza muscolare alle gambe. 8 la città: Milano. 15-16 che il cubito o i ginocchi percosso: la costruzione della frase è basata sul complemento di relazione (o accusativo alla greca). 412 / IL SETTECENTO Le parole valgono vate La parola latina vates significava indovino , profeta e quindi, poiché spesso le profezie erano espresse in versi, anche poeta . Identico è il significato del vocabolo italiano vate: dunque profeta o poeta , ma in quest ultima accezione il termine si utilizza PARAFRASI 5 Quando Or on dal cielo declinando imperversa; e pioggia e nevi e gelo sopra la terra ottenebrata versa, soprattutto quando il poeta in questione sia animato anche da uno spirito profetico, o acquisti, per il tono elevato della sua poesia, o per l ispirazione civile, un carattere sacro, quasi sacerdotale. Conosci altre parole per indicare un poeta dotato di un ispirazione alta e visionaria?

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento