Classe di letteratura - volume 2

GLI SPUNTI DELLA CRITICA Ma c è di più. Non possiamo nemmeno fermarci a questa impressione di un Ridolfo pronto al dialogo quotidiano con Pandolfo per puro interesse professionale, al fine di garantirsi la clientela della bisca. Basta registrare la martellante sequela di punti interrogativi lanciati instancabilmente da Ridolfo, uno dopo l altro, sin da 1, 2 («Giocano ancora in bottega? [...] Così presto? [...] A che giuoco? [...] E come va? [...] Vi siete divertito anche voi a giuocare? [...] Il signor Eugenio ha giuocato questa notte? [...] Quanto avrà perduto? [ ] Con chi giuoca? [...] Con quello sì fatto? [...] E con chi altri? ), per capire che c è in Ridolfo una curiosità pungente e pettegola, che sta bene alla pari di quella di Don Marzio. Diciamola in modo svelto e un po provocatorio: don Marzio è il maldicente, ma la sua maldicenza si alimenta alla bottega del caffè, che è lo spazio istituzionale che fa circolare ogni pettegolezzo. Don Marzio è solo il bouc émissaire di un clima e di una complicità collettivi. Con la scena seguente, 1, 3, fa finalmente il suo ingresso Don Marzio, il protagonista cattivo. Ma basta sentirlo parlare in duetto con Ridolfo per comprendere una volta di più che c è un maldicente più maldicente di Don Marzio. «Sarà in casa a carezzare la moglie. [...] Sempre moglie, sempre moglie , dice quest ultimo di Eugenio, «bevendo il caffè , e Ridolfo in pronta risposta: «Altro che moglie! stato tutta la notte a giuocare qui da messer Pandolfo . La bottega del caffè è davvero il luogo geometrico da cui si dipartono le indiscrezioni. Insieme al caffè Don Marzio beve le ultime notizie, ed è Ridolfo a propalarle, anche se naturalmente occulta la sua vocazione alla malignità sotto l apparenza della riservatezza. Ha appena finito di regalare a Don Marzio la novità di Eugenio che ha passato la notte a giocare, che subito si mostra scandalizzato perché Don Marzio racconta di aver prestato dieci zecchini allo stesso Eugenio («Tutti gli uomini sono soggetti ad avere qualche volta bisogno; ma non hanno piacere poi che si sappia, e per questo sarà venuto da lei, sicuro che non dirà niente a nessuno ). Don Marzio non deve dire niente a nessuno di Eugenio, ma Ridolfo è libero di dire a Don Marzio di Eugenio. In verità Ridolfo ripete troppo spesso «Voglio badare a fatti miei perché non si comprenda facilmente che la sua ossessione personale è di occuparsi troppo dei fatti degli altri. (Roberto Alonge, Goldoni. Dalla commedia dell arte al dramma borghese, Garzanti, Milano 2004) L attore Tino Buazzelli indossa abiti di scena settecenteschi per una rappresentazione della Bottega del caffè realizzata negli anni Settanta. COMPRENDERE IL PENSIERO CRITICO 1 Perché Don Marzio viene definito un voyeur? 2 Quali difetti di Ridolfo vengono notati da Alonge? L AUTORE / CARLO GOLDONI / 355

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento