D3 - Emanuele Tesauro, La metafora

DOCUMENTO 3 La metafora Emanuele Tesauro, Il cannocchiale aristotelico Emanuele Tesauro nasce a Torino nel 1592. Nel 1611 entra nella Compagnia di Gesù, diventando dapprima insegnante di retorica e predicatore, poi precettore e storico di corte dei Savoia. Nel 1635 lascia la Compagnia, restando sacerdote secolare, e passa al servizio dei principi di Carignano. Autore di numerose opere storiche ed erudite, ma anche di tragedie e scritti d occasione, Tesauro occupa un posto di primo piano nella cultura europea del suo tempo grazie al Cannocchiale aristotelico (1655), con cui getta le basi teoriche della poetica secentesca. Muore a Torino nel 1675. L autore Tesauro non si limita alla teoria: con questo uso arguto degli aggettivi, mette in pratica la ricerca di sorprendenti (e divertenti) assonanze e giochi di parole (in questo caso, una paronomasia). La metafora crea immagini sempre nuove grazie ad associazioni di elementi tra loro distanti. Esaltando la capacità creativa dell artista, la metafora è il segno della sua acutezza. Disorientare il pubblico, sorprendendolo con trovate impreviste: questo è il compito dell artista, che si servirà della metafora come fonte di piacere. Ecco un passo che spiega perfettamente lo spirito con cui l uomo del Seicento elabora e contempla le opere d arte. Tesauro tesse le lodi della metafora, sintesi di ingegnosità, bellezza retorica, diletto e perfino utilità morale. Ed eccoci alla fin pervenuti grado per grado al più alto colmo1 delle figure ingegnose, a paragon delle quali tutte le altre figure fin qui recitate2 perdono il pregio, essendo la metafora il più ingegnoso e acuto, il più pellegrino3 e mirabile, il più gioviale e giovevole,4 il più facondo5 e fecondo parto dell umano intelletto. Ingegnosissimo veramente, però che,6 se l ingegno consiste (come dicemmo) nel ligare insieme7 le remote e separate nozioni degli propositi obietti,8 questo apunto è l officio9 della metafora, e non di alcun altra figura:10 perciò che, traendo la mente, non men che la parola, da un genere all altro, esprime un concetto per mezzo di un altro molto diverso, trovando in cose dissimiglianti la simiglianza. Onde conchiude il nostro autore11 che il fabricar metafore sia fatica di un perspicace e agilissimo ingegno. E per consequente ell è12 fra le figure la più acuta: però che l altre quasi grammaticalmente si formano e si fermano nella superficie del vocabulo,13 ma questa riflessivamente penetra e investiga le più astruse nozioni per accoppiarle;14 e dove quelle vestono i concetti di parole, questa veste le parole medesime di concetti. Quinci15 ell è di tutte l altre la più pellegrina per la novità dell ingegnoso accoppiamento: senza la qual novità l ingegno perde la sua gloria16 e la metafora la sua forza. [ ] E di qui nasce la maraviglia, mentre che l animo dell uditore, dalla novità soprafatto, considera l acutezza dell ingegno rappresentante17 e la inaspettata imagine dell obietto rappresentato. Che s ella è tanto ammirabile, altretanto gioviale e dilettevole convien che sia:18 però che dalla maraviglia nasce il diletto, come da repentini cambiamenti delle scene e da mai più veduti spettacoli tu sperimenti.19 1 al più alto colmo: al punto più alto. 2 recitate: esaminate. 3 pellegrino: originale. 4 gioviale e giovevole: gradevole e utile. 5 facondo: eloquente. 6 però che: in quanto. 7 ligare insieme: collegare. 8 degli propositi obietti: degli oggetti proposti all attenzione del lettore. 9 officio: compito. 10 figura: figura retorica. 11 Onde conchiude il nostro autore: da 34 / IL SEICENTO cui il nostro autore (cioè Aristotele, che si occupa di questi argomenti nella Retorica) conclude. 12 per consequente ell è: di conseguenza essa è. 13 quasi grammaticalmente vocabulo: nascono sul piano grammaticale e sono pertanto superficiali. 14 questa riflessivamente penetra e investiga le più astruse nozioni per accoppiarle: la metafora, proprio come fa la luce quando si riflette in un corpo trasparen- te, attraversa e indaga i concetti più complessi per associarli. 15 Quinci: da ciò risulta che. 16 la sua gloria: le sue possibilità di mostrarsi arguto. 17 rappresentante: che compie la rappresentazione. 18 convien che sia: deve essere. 19 come sperimenti: come puoi sperimentare quando a teatro assisti a improvvisi cambiamenti di scena e a spettacoli mai visti prima.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento