I GRANDI TEMI

Carlo GOLDONI IN BREVE | 1 | Mondo e Teatro: la riforma di Goldoni Goldoni si forma in modo irregolare: letture di autori antichi e moderni, italiani e stranieri, viaggi, esperienze di vita anche avventurose e trasgressive. L esperienza come strumento di conoscenza Fin dagli anni della formazione, Goldoni si dimostra insofferente alle costrizioni e incline a seguire le proprie passioni. Il precoce interesse per il teatro lo porta a leggere i commediografi antichi (Aristofane, Plauto, Terenzio), gli autori italiani (il Machiavelli della Mandragola) e stranieri, ma, accanto alle letture e allo studio, assapora anche il gusto della trasgressione e del divertimento libertino. Il suo è insomma un apprendistato irregolare , in cui si combinano impegno e libertà, crescita culturale ed esperienze di vita. Nello sviluppo della sua personalità, inoltre, hanno un ruolo importante i frequenti viaggi, che lo mettono a contatto con i più vari fermenti culturali. Durante i soggiorni a Milano ha modo di conoscere il pensiero illuminista, che alimenta la propensione a cogliere con spirito critico e antidogmatico le contraddizioni della società; in Toscana, la frequentazione dell Arcadia lo educa invece a una concezione dell arte fondata sulla sobrietà e avversa a ogni sterile formalismo. La principale fonte di ispirazione è Venezia, città vivace per scambi commerciali e cultura. La realtà veneziana: l ingresso nel mondo del teatro però l ambiente veneziano che suggerisce allo scrittore le idee e i valori che ispireranno il suo impegno teatrale. Qui Goldoni assorbe la mentalità della borghesia mercantile e professionale, cui egli stesso appartiene per origini familiari, e la sua cultura concreta e razionale che guarda soprattutto agli affari. Vivace centro editoriale, caratterizzato dalla circolazione di merci, di persone e quindi di idee, la città lagunare ospita inoltre molti teatri, nei quali si affolla un pubblico sempre più ampio e socialmente vario. Nel Settecento il teatro è un attività remunerativa e gli impresari cercano di assecondare i gusti di un pubblico popolare. Il teatro come impresa economica Nel Settecento, il teatro è diventato un attività imprenditoriale redditizia, gestita da affaristi che investono denaro affittando gli stabili, assoldando le compagnie di attori e offrendo gli spettacoli a una platea pagante. Lo scopo principale degli impresari e delle compagnie è divertire il pubblico in modo leggero e disimpegnato, perché questo garantisce l affluenza degli spettatori. La qualità della messa in scena, di conseguenza, è spesso sacrificata: si propongono soprattutto generi popolari (melodrammi e commedie anziché tragedie, apprezzate di nor- L AUTORE / CARLO GOLDONI / 331

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento