Gli ultimi anni

C O M D I E I TA L I E N N E Polemiche, rivalità e difficoltà economiche inducono Goldoni a lasciare Venezia. Si trasferisce a Parigi, chiamato dalla Comédie Italienne, che però gli richiede soprattutto canovacci e recite a soggetto: insomma, un passo indietro rispetto alla riforma teatrale da lui attuata in Italia. Quella che vediamo in questa foto non è, naturalmente, la Comédie Italienne dei tempi di Goldoni: è un teatro che porta questo nome, ma che è stato fondato nel 1980 dal regista Attilio Maggiulli e dall attrice Hélène Lestrade; programma esclusivamente pi ce di autori italiani, classici e contemporanei, recitate in francese, segno di quanto il nostro teatro ancora oggi interessi Oltralpe. Il teatro della Comédie Italienne a Parigi. Nel 1756, mentre si accende la contesa con Carlo Gozzi (1720-1806), un altro tenace avversario della sua riforma e artefice di favole teatrali fantasiose in cui sopravvivono alcune caratteristiche della commedia dell arte, Goldoni mette in scena a Venezia Il campiello, commedia in versi di ambientazione veneziana, cui seguono altri capolavori, come I rusteghi (1760) e Le baruffe chiozzotte (1762). 1733: Belisario 1738: Momolo cortesan 1743: La donna di garbo 1745: Arlecchino servitore di due padroni 1748: La vedova scaltra, La putta onorata 1749: La famiglia dell antiquario 1750: La bottega del caffè, Il teatro comico, I pettegolezzi delle donne 1752: La locandiera 1756: Il campiello 1760: I rusteghi 1760-1761: La casa nova, Trilogia della villeggiatura 1762: Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte | GLI ULTIMI ANNI | La notorietà di Goldoni supera anche le Alpi. Il primo attore della Comédie Italienne (il celebre teatro italiano operante sotto la protezione del re di Francia) lo invita a Parigi, dove è conosciuto e apprezzato, chiedendogli di rinnovare il repertorio della compagnia. Per l autore si tratta di una scelta difficile, ma la necessità di assicurarsi un adeguata collocazione professionale e una rendita su cui contare negli anni della vecchiaia cose che a Vene- zia non gli vengono garantite lo spinge a partire. Nel 1762 Goldoni si trasferisce a Parigi con la moglie e il figlio del fratello. Qui, però, si trova a dover fronteggiare l ostilità degli attori, inclini all improvvisazione e impreparati alla recitazione di testi d autore, e del pubblico francese, abituato a identificare il teatro comico italiano con le maschere fisse e i canovacci della commedia dell arte: «I miei cari compatrioti non facevano che rappresentare commedie ormai logore, commedie all improvviso [improvvisate] di un genere pessimo, quel genere che io avevo riformato in Italia. Ci penserò io, mi dicevo, ci penserò io a dare caratteri, sentimento, progressione, condotta, stile . In effetti, dopo i primi insuccessi, Goldoni ottiene ampi riconoscimenti, sia pure con una produzione lontana dalla sua vena più autentica. In conseguenza del prestigio acquisito, nel 1765 viene chiamato a Versailles in qualità di insegnante di italiano delle figlie di re Luigi XV, incarico ricoperto fino al 1770, quando, ormai cieco da un occhio, ottiene una pensione che gli garantisce una certa tranquillità economica. Nel 1792, durante la Rivoluzione francese, l Assemblea legislativa sopprime tutti gli emolumenti di corte ed egli perde la pensione di quattromila lire annue concessagli nel 1769. Goldoni avanza una supplica e la pensione gli viene restituita, ma la comunicazione è recapitata soltanto il 7 febbraio 1793. Troppo tardi: lo scrittore era morto il giorno prima. 1783-1787: Mémoires L AUTORE / CARLO GOLDONI / 329

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento