INTELLETTUALE & SOCIETÀ - La cultura tra accademie e Chiesa

designa questo approccio poetico non va considerata solo come un capriccio o un futile accorgimento letterario, ma riflette una condizione di sradicamento e isolamento sociale della figura del letterato: venendo meno i tradizionali riferimenti e le concrete gratificazioni, il poeta si sforza di mettersi in mostra ostentando in modo cerebrale e artefatto la propria bravura. Su queste scelte estetiche apparentemente frivole o vacue agisce inoltre un elemento di crisi sociale e culturale. Mentre la Controriforma impone al pensiero i limiti dell ortodossia, la scienza parla di un cosmo infinito, senza centro e senza gerarchia, in cui l essere umano conquista una libertà vertiginosa, ma smarrisce irrimediabilmente le convinzioni rinascimentali. La reazione alla scoperta di altri mondi può causare ebbrezza, fede nel progresso e nell avvenire, ma anche sgomento, turbamento, rifugio nel misticismo religioso. intellettuale & società Il ritorno di fiamma del classicismo Dominanti nella prima metà del Seicento, il concettismo e la ricerca del meraviglioso sono comunque destinati a eclissarsi nell ultima parte del secolo, lasciando nuovamente spazio a istanze classiciste, che riaffermano LA CULTURA TRA ACCADEMIE E CHIESA L elogio della prudenza e l arte della dissimulazione Costretto a rinunciare alla propria autonomia e a guardarsi dalla censura, l intellettuale del Seicento deve dotarsi di una dote imprescindibile: la prudenza. Mentre la virtù ricercata dagli scrittori umanistico-rinascimentali suona ormai anacronistica, la prudenza si impone come norma inderogabile da esercitare non solo nell attività letteraria, ma anche nei rapporti con gli altri intellettuali, con i membri delle corti e con gli esponenti del clero. Prodotto dell ambiguo spirito controriformistico, essa rappresenta, come scrive il napoletano Torquato Accetto nel trattato Della dissimulazione onesta (1641), un abile esercizio dell intelletto, mirante a «non far vedere le cose come sono senza però negare la verità. Se simulare (cioè dire una menzogna) è inaccettabile per ragioni morali (il cristiano non deve mai affermare il falso), dissimulare (cioè tacere la verità) è tollerabile, nei tristi tempi in cui la sincerità mette a rischio l incolumità. In una società dominata dal conformismo, dalla ritualità e dall ipocrisia, l intellettuale (e, al pari di lui, il politico) deve nascondere senza mentire, muovendosi costantemente in un incerto equilibrio. Lo stesso Accetto afferma: «Io porto maschera, ma per forza; perché senza di quella nessun uomo può vivere in Italia . 32 / IL SEICENTO Le conseguenze di una così drammatica presa di coscienza circa l inservibilità delle certezze ereditate dagli antichi genera reazioni forti: esaltazione o angoscia, sfiducia nella misura e nell equilibrio. I saldi valori rinascimentali, che i letterati manieristi tentavano di salvare dalle angustie controriformistiche, paiono ormai un lontano ricordo; si afferma invece il bisogno di verità nuove e di un rapporto diverso tra individuo e mondo, tra essere umano e natura, quest ultima rappresentata non più nella limpidezza cromatica dei poeti umanistico-rinascimentali, ma con un volto mutevole, perfino sinistro. Il predominio della mente sui sensi e della volontà sulle passioni è del resto un istanza in linea con le direttive pedagogiche della Controriforma: il rapporto con il potere non può più essere caratterizzato dalla fiducia, ma da una diffidenza timorosa. Se Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione, nel cuore del Rinascimento, prescriveva la schiettezza all uomo di corte, ora invece all intellettuale si consigliano la diplomazia, l accortezza, perfino il trasformismo, soli rimedi per muoversi nella società. Il potere va blandito D altra parte, se i pochi spiriti liberi del secolo cercano disperatamente uno spazio di indipendenza culturale e politica dall autorità, la maggior parte degli intellettuali imbocca la strada della mediazione e del compromesso. In ossequio al principio di sopravvivenza proclamato da Marino bisogna adattarsi «al costume corrente e al gusto del secolo , gli obiettivi principali della carriera di molti letterati secenteschi sono il successo mondano e il riconoscimento ufficiale. Per raggiungere lo scopo e primeggiare sulla scena delle lettere e delle arti si è disposti a tutto: invidie, dissapori, rivalità e duelli sono all ordine del giorno nelle movimentate biografie dei poeti barocchi.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento