3 - La civiltà della meraviglia e della metafora

| 3 | LA CIVILT DELLA MERAVIGLIA E DELLA METAFORA Sulla scia dell estetica manierista Già la sensibilità manierista aveva affermato il gusto dell originalità, come si è visto per esempio nella produzione lirica di Torquato Tasso. Non stupisce, in questo senso, che il dibattito critico secentesco decreti la vittoria dell autore della Gerusalemme liberata nella contesa con Ariosto: a dispetto degli strali polemici lanciati dai classicisti dell Accademia della Crusca, i letterati barocchi individuano in Tasso il precursore di una certa concezione poetica attenta alla novità dello stile, agli ornamenti retorici, alla ricchezza di traslati e metafore. Il fine più importante della poesia? Meravigliare I poeti del Seicento sono infatti alla ricerca costante di invenzioni inusuali, giochi formali e arguzie concettuali. Secondo il lirico più famoso e imitato del secolo, Giovan Battista Marino (1569-1625), la poesia deve destare sorpresa e meraviglia. In alcuni famosi versi, indirizzati al suo principale nemico (non solo letterario: i due giungeranno alle pistolettate), il genovese Gasparo Murtola (1570 ca - 1624), Marino scrive: « del poeta il fin la meraviglia / (parlo de l eccellente, non del goffo): / chi non sa far stupir, vada a la striglia [a fare il servitore, lo stalliere] . Questa dichiarazione di poetica condensa la ricerca letteraria di un intera generazione, fondata su una concezione edonistica dell arte, attenta alla forma più che al contenuto, al diletto più che alla riflessione. I poeti che la fanno propria mirano in primo luogo a suscitare il disorientamento del lettore attraverso accostamenti arditi e artifici di stile e di concetto (arguzie, bisticci, giochi di parole, analogie). Si tratta dunque di una poetica intellettualistica, che non ha interesse a trasmettere idee e sentimenti, ma si compiace di confezionare versi sempre più ricercati e di conseguenza difficili: «gli scrittori più oscuri , afferma lo storico gesuita Pietro Sforza Pallavicino (1607-1667), «leggonsi più che altri con ispeciale godimento . L immaginario e le conseguenze di un mondo che cambia Tale ricerca di immagini stravaganti e di metafore lambiccate i cosiddetti concetti (sorta di enigmi che, una volta risolti, provocano stupore nel lettore), da cui il termine concettismo , che Annibale Carracci, Trionfo di Bacco e Arianna, 1597-1601. Roma, Palazzo Farnese, volta della Galleria. L EPOCA E LE IDEE / 31

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento