Classe di letteratura - volume 2

In quest altro passaggio ironico (o, meglio, antifrastico), Lancellotti dissacra i luoghi comuni sulla presunta, quanto inesistente, superiorità della classicità. Possibile che l attentatore alla vita di un re sia lasciato libero? Inizia qui una serie di domande retoriche, grazie alle quali il buon senso demistifica l inconsistenza storica delle belle favole antiche. La sferzante ironia finale mette alla berlina chi crede (o finge di credere) alle miracolose virtù degli eroi di un tempo. questo suo pensiero al popolo per non mettersi a rischio che alcuno, mosso dalla speranza del guadagno, n avvisasse i nemici. Ah Muzio, ah Muzio! Dir queste cose in Senato? Del popolo romano? Che alcuno facesse un indegnità simile? Di quel popolo senza un vizio al mondo e tutto l rovescio d oggidì? E poi, a che scusarsi? Era meglio che a suono di trombe facesse pubblicare il suo animo.10 [ ] Stando nel punto principale,11 io vorrei sapere da qualcheduno s è vero o no che, quando si piglia uno, massime reo d importanza,12 per condurlo in prigione si lega, s incatena, o no. Come dunque Muzio bello e sciolto fu menato13 avanti al re o fu preso in presenza del re dopo un misfatto grandissimo di lesa maestà, sì che a suo talento14 potesse stender la mano sopra l fuoco? Che rimedio apportava all error commesso il bruciarsi la mano? Non era meglio mostrar fortezza ne tormenti che gli avessero dati, per la quale stupiti lo rimandassero libero, come poi fecero, con amendue15 le mani utili a sé e alla repubblica? [ ] L offesa poi o di ferro o di fuoco in un dito solo talora per lo spasmo16 tronca la vita all uomo: e vediamo che, quando a ladri, assassini o a chi si sia, il boia taglia publicamente la mano, subito se gli applica non so qual medicamento acciò che non isvenisca17 e possa morire al destinato luogo.18 Ma i Romani avevano privilegio della natura di lasciarsi ardere le mani senza mettere in forse la vita, senza servirsi di rimedio alcuno. Felici Romani! 10 facesse animo: rendesse pubblico il proprio proposito. 11 Stando principale: soffermandomi sulla questione principale (vale a dire il gesto compiuto da Muzio Scevola, una vol- Domenico Ghirlandaio e aiuti, Bruto, Muzio Scevola e Furio Camillo, affresco, XV secolo. Firenze, Palazzo Vecchio, Sala dei Gigli. 30 / IL SEICENTO ta scoperto il proprio errore). 12 massime reo d importanza: specialmente un colpevole di un fatto tanto grave. 13 menato: portato. 14 a suo talento: a suo piacimento. 15 amendue: ambedue. 16 spasmo: dolore. 17 acciò che non isvenisca: affinché non svenga. 18 al destinato luogo: al momento stabilito.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento