Classe di letteratura - volume 2

DENTRO IL TESTO I contenuti tematici La celebrazione delle capacità individuali Robinson è rimasto per molti anni solo sull isola, creando condizioni di vita che il lettore riconosce come civiltà . Ha infatti organizzato le sue giornate come se fosse in Inghilterra: si è fabbricato un calendario, ha costruito una casa, ha piantato del grano e alleva delle capre. Come qualsiasi proprietario terriero inglese ha anche deciso di recintare quella che considera la sua proprietà . Agli occhi dei lettori borghesi contemporanei a Defoe, il personaggio incarnava la maggior parte dei loro valori: la mentalità pratica, il senso della responsabilità personale inculcato dal cristianesimo protestante, la capacità di organizzare l esistenza anche nelle peggiori condizioni, una sostanziale fiducia nel ruolo del ceto medio. Il romanzo affronta questi aspetti attraverso una situazione narrativa estremamente affascinante: quella di un uomo posto di fronte all impossibile, un uomo pronto a combattere per sopravvivere in un ambiente ostile. L imposizione della civiltà occidentale In questo contesto si colloca l incontro con Venerdì. Il selvaggio appare da subito sottomesso e ubbidiente, e di questo Robinson appare molto soddisfatto (r. 24), pretendendo di essere chiamato padrone (gli spiegai che questo era il nome col quale doveva rivolgermi la parola, r. 28). Cercando degli indumenti per Venerdì, Robinson gli impone i segni della propria civiltà, che non prevede la nudità in pubblico. Gli insegna poi che non è lecito mangiare carne umana e gli assegna un lavoro. Così Robinson stabilisce con lui una vita a due, ma è una relazione asimmetrica, poiché si tratta di un rapporto tra padrone e schiavo, un rapporto di dominazione, al massimo paternalistico, ma certo non di amicizia. La riproduzione della civiltà europea del XVII secolo che il naufrago inglese ha messo in atto sull isola è ora completa: la figura dello schiavo introduce anche il motivo della divisione in classi sociali. Le scelte stilistiche La finzione realistica Una versione cinematografica di Robinson Crusoe, 1929. Defoe fa del protagonista del romanzo anche il narratore della storia. Dal punto di vista stilistico ciò implica l uso della prima persona singolare, con l effetto di conferire al resoconto un forte senso di realtà. Il tempo degli eventi narrati e quello della narrazione sono distanziati e questo determina l uso dei verbi al passato. Condividendo i valori e il senso pratico della classe media da cui proveniva, e sebbene fosse affascinato dall idea di raccontare storie, Defoe sentì sempre il bisogno di giustificare i suoi lavori narrativi fingendo che le vicende in essi contenute fossero vere . Perciò quando pubblica questo suo primo romanzo, dichiara l autenticità della storia presentando il libro come se fosse il rapporto scritto da un vero marinaio. A tal fine, alcune pagine del libro vengono presentate come passi di un diario tenuto dal protagonista durante la permanenza sull isola. Il fatto che il pubblico dei lettori potesse considerare il libro una storia vera fu favorito peraltro dalla pubblicazione di un resoconto simile da parte di un marinaio scozzese, tale Alexander Selkirk, che aveva vissuto su un isola deserta nell Oceano Pacifico per cinque anni e sulle cui avventure Defoe si era basato per il suo romanzo. Del resto questa aderenza alla realtà, che conferisce al testo un potente sapore d esperienza vissuta, rappresenta uno dei risultati più sicuri dell arte narrativa di Defoe. 270 / IL SETTECENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento