T2 - Didone ed Enea

I melodrammi più famosi di Metastasio, oltre alla Didone abbandonata, sono il Siroe (1726), il Catone in Utica (1727), l Artaserse (1730), il Demetrio (1731), l Olimpiade (1733), partico larmente cara ai contemporanei e ai posteri e musicata da oltre trenta maestri, La clemenza di Tito (1734) e l Attilio Regolo (1740), il più solenne dei melodrammi eroici, sebbene lo stes so protagonista non sfugga al carattere manierato che hanno tutti i personaggi metastasiani. Didone ed Enea / T2 / Pietro Metastasio, Didone abbandonata, atto I, scene XVIIXVIII / Il dramma del dovere e dell abbandono / La trama del melodramma Didone abbandonata è liberamente ispirata al quar to libro dell Eneide di Virgilio. Didone, regina di Cartagine, ha accolto presso di sé Enea, profugo da Troia distrutta. La donna si è innamorata di lui e vor rebbe trattenerlo, rifiutando l amore di Iarba, un re moro che lei ha fatto impri gionare dopo il suo tentativo di uccidere Enea. Quest ultimo ricambia l amore della donna, ma l ombra del padre, apparsagli in sogno, gli intima di abbando nare Cartagine per dirigersi alla volta dell Italia, dove lo attende il compito di fondare una nuova stirpe, destinata in futuro a dare origine alla città di Roma. METRO Nel recitativo (vv. 456543) endecasillabi misti a settenari con occasionali rime baciate; nell arietta (vv. 544553) 2 quartine di senari chiuse da un distico anch esso di senari, con sche ma di rime abbc deef fc. ATTO PRIMO, scena diciassettesima Didone ed Enea 460 465 didone Enea, salvo già sei dalla crudel ferita. Per me serban gli dei sì bella vita. enea Oh dio, regina! didone Ancora forse della mia fede incerto stai? enea No; più funeste assai son le sventure mie. Vuole il destino didone Chiari i tuoi sensi esponi. enea Vuol (mi sento morir) ch io t abbandoni. didone M abbandoni! Perché? enea Di Giove il cenno, l ombra del genitor, la patria, il cielo, la promessa, il dover, l onor, la fama alle sponde d Italia oggi mi chiama. 457 crudel ferita: il tentativo di assassi nio compiuto da Iarba. 458 Per me vita: gli dèi hanno in serbo per me una vita così bella (quella che Di done immagina in compagnia di Enea). 460 fede: Didone interpreta l esitazione di Enea (espressa dalla battuta preceden te: Oh dio, regina!) come conseguenza di un dubbio sulla propria fedeltà. 463 i tuoi sensi: il senso delle tue parole, ciò che vuoi dire. 242 / IL SETTECENTO 465 il cenno: la volontà. 466 l ombra del genitor: l apparizione del padre Anchise. 468 alle sponde d Italia oggi mi chiama: mi impone di partire per le coste (sponde) d Italia. Le parole valgono fede Oggi quando usiamo la parola fede intendiamo la credenza che procede da intima convinzione o si fonda sull autorità altrui più che su prove positive oppure, secondo un altra possibile definizione, il complesso delle proprie credenze e dei princìpi seguiti : «la fede religiosa , «la fede politica ecc. Ma il vocabolo può avere anche un altro significato, quello di osservanza di una promessa o di un patto e dunque di fedeltà . In base a quest ultima accezione, sapresti spiegare le seguenti espressioni: «fede punica, fede greca ; «serbare fede alla parola data ; «rompere fede ?

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento