Classe di letteratura - volume 2

Ricevimento per l incoronazione di Leopoldo II e di Maria Luisa d Austria, nel corso del quale venne rappresentato il Don Giovanni di Mozart, 1791. Praga, Villa Bertramka, Museo Mozart. Gaspare Vizzini, Un concerto di Domenico Cimarosa (particolare), seconda metà del XVIII secolo. Napoli, Museo Nazionale di San Martino. Gli interpreti, il pubblico e la riforma di Gluck Grande importanza hanno i cantanti, considerati dal pubblico i veri divi dello spettacolo operistico: sono loro, spesso, a determinare il successo di una rappre sentazione. Caratteristica del periodo è la presenza dei castrati, che unendo estensione vocale e virtuo sismo tecnico sanno affascinare un pubblico in cerca di meraviglia. questa l epoca del cosiddetto belcanto (o bel canto ). Il predominio dei cantanti, tuttavia, dà luo go a un teatro sempre più convenzionale dal punto di vista drammatico. Per imprimere una nuova vita lità all opera seria, il compositore tedesco Christo ph Willibald Gluck (17141787) tenta una riforma, elaborando uno stile più asciutto e incisivo, abolen do parzialmente i virtuosismi canori e affidandosi a libretti più coerenti, scritti da Ranieri de Calzabigi (17141795). Le capitali della musica: Napoli, la Vienna di Mozart e Parigi A Napoli, parallelamente all opera seria, nasce e si sviluppa l opera buffa, che mette in scena vicende popolari e scherzose, spesso in dialetto, con cantanti meno celebri, musiche più spigliate e azioni vivacissi me. Il canto diventa più aderente al parlato, con l in serimento di pezzi d insieme in cui due, tre o quattro personaggi dialogano tra loro. L opera buffa prende vita dall intermezzo, il breve atto unico di carattere comico eseguito tra un atto e l altro delle opere serie. Il più famoso intermezzo è La serva padrona (1733) di Giovan Battista Pergolesi (17101736). Da allora, l opera buffa dominerà in tutta Europa, grazie all ap porto di grandi compositori come Giovanni Paisiello (17401816), Domenico Cimarosa (17491801), Bal dassarre Galuppi (17061785). A Vienna, con Wolfgang Amadeus Mozart (1756 1791), il teatro d opera tocca uno dei suoi momenti più alti, rifacendosi a schemi propri dell opera seria (è il caso di Idomeneo, Re di Creta e La Clemenza di Tito), dell opera buffa italiana (Le nozze di Figaro, Così fan tutte, Don Giovanni, su libretto di Lorenzo Da Ponte), o del Singspiel tedesco (Il ratto dal serraglio e Il flauto magico, considerate le prime grandi opere in lingua tedesca). Trasferitosi in Francia, Gluck trova terreno fertile per diffondere le proprie idee, mentre compositori francesi come JeanPhilippe Rameau (16831764) sviluppano un teatro musicale originale, ricco di recitativi liberi, cori e danze. L arrivo a Parigi, intorno al 1750, di alcune opere buffe italiane scatena la querelle des bouffons, cioè la polemica tra i sostenitori dell opera francese e quelli (a partire dallo scrittore JeanJacques Rousseau) che preferiscono i buffonisti italiani. Questa circo stanza dà impulso alla nascita della cosiddetta opéracomique, nuovo genere teatrale di stampo borghese e con dialoghi parlati, destinato ad avere una lunghissi ma fortuna per tutto l Ottocento. Il monopolio dell o pera italiana in Europa si affievolisce gradualmente alla fine del secolo, lasciando spazio a esperienze diverse, favorite dall affermarsi del Romanticismo, che porta un nuovo interesse per il fantastico e l avventuroso. IL GENERE / LA POESIA ITALIANA DEL SETTECENTO / 237

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento