Classe di letteratura - volume 2

Una scena da Molto rumore per nulla diretto da Kenneth Branagh (1993). Otello: la creatività cinematografica di Welles Se nel 1948 gli era bastato meno di un mese per girare il bellissimo e barbarico Macbeth, per realizzare Otello lo statunitense Orson Welles impiega invece più di tre anni: iniziato nel 1949, il film vede la luce solo nel 1952, dopo che la lavorazione ha subito varie interruzioni a causa di difficoltà finanziarie (l odissea produttiva verrà raccontata nel 1978 da Welles nel suo Filming Othello). I problemi però stimolano la creatività del regista, che fa di necessità virtù (per esempio, non avendo a disposizione i costumi per la scena, ambienta l assassinio di Cassio in un bagno turco) e, nonostante sequenze girate in luoghi e tempi diversi, riesce a conferire alla pellicola una linearità stilistica e una continuità nella narrazione. Raccontato in flash back come un inchiesta, partendo dal funerale del Moro e di Desdemona per tornare all inizio della tragedia, Otello è dominato dalla recitazione sobria ma incisiva dello stesso Welles. «Il contrasto tra violenza istintiva e civiltà (Otello e Desdemona-Venezia) è stato anche visto da Welles come rapporto dell americano, che egli è, con l Europa, e del fascino esercitato da questa nel suo spirito (Sadoul). Re Lear: l inferno espressionista di Kurosawa Akira Kurosawa è stato il più occidentale dei registi nipponici: non stupisce quindi la sua attrazione per Shakespeare. Dopo il memorabile adattamento di Macbeth (Il trono di sangue, 1957), rivisita liberamente Re Lear girando Ran (1985), ambientato nel Giappone del XVI secolo ma fedele allo spirito del testo originale. Il titolo significa letteralmente caos e allude al disordine generato dalla folle ambizione degli uomini, che scatenano la violenza anziché perseguire l armonia e la gioia della pace. Attraverso la discesa Leonardo DiCaprio e Claire Danes in una famosa scena di Romeo + Giulietta di William Shakespeare di Baz Luhrmann (1996). agli inferi del protagonista (che affronta un percorso di espiazione), Kurosawa ritrae il declino del mondo e rappresenta il potere come frutto di misfatti e di sangue; il finale apocalittico evoca l autodistruzione cui sembra tendere l umanità. Lo stile espressionista della regia, con «un sapiente lavoro di contrappunto tra i colori trattati come sonorità orchestrali (Perez), fa di Ran un intenso e allucinato poema visivo-sonoro. Riccardo III: Al Pacino alla ricerca di Shakespeare Nel 1996 l attore americano Al Pacino, al debutto nella regia, fonde documentario e finzione realizzando Riccardo III Un uomo, un re, una ricerca vivace e intellettualmente sofisticata sul senso di rappresentare il Riccardo III (1591-1594), storia di un uomo che ottiene il trono d Inghilterra commettendo ogni genere di nefandezze. L originalissimo film-saggio alterna discussioni e indagini sulla messa in scena (intervistando esperti ma anche gente comune) a sequenze in costume, dando vita a «un eterna prova che non sfocerà mai in uno spettacolo, ma il cui risultato sarà il film (Crespi). Fra gli altri Riccardo III cinematografici, ne vanno menzionati due britannici: quello di taglio espressionista di Laurence Olivier (1955) e quello firmato da Richard Loncraine (1995), che trasferisce l azione negli anni Trenta del Novecento, nell Inghilterra dilaniata dalla guerra civile. Romeo e Giulietta: l amore pop e senza compromessi di Luhrmann Per raccontare la più celebre storia d amore di tutti i tempi, l australiano Baz Luhrmann non guarda a classici come l elegante Giulietta e Romeo (1954) di Renato Castellani o il lussuoso Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli, ma piuttosto al musical West Side Story (1961) degli statunitensi Robert Wise e Jerome Robbins (su partitura di Leonard Bernstein), da cui riprende l idea di inserire la vicenda nel contesto di una faida tra bande rivali. Pur essendo recitato in versi, Romeo + Giulietta di Luhrmann non è un adattamento convenzionale: ambientato nell America degli anni Novanta, nell immaginaria Verona Beach, immerge i due amanti nei cruenti conflitti tra anglosassoni protestanti e ispanici cattolici. Mescolando suggestioni eterogenee (citazioni letterarie, musicali e cinematografiche), il regista dà vita a un opera postmoderna dominata dal gusto per l eccesso: azione, violenza, ritmo frenetico, trovate originali (la cornice televisiva, la piscina che sostituisce il famoso balcone) rendono scorrevole la tragedia, narrata in veste giovanilistica ma non priva di pathos. 189

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento