Classe di letteratura - volume 2

120 125 130 lear Odimi, rinnegato! Odimi, per il tuo dovere di suddito! Dal momento che hai tentato di indurci a rompere i nostri voti cosa che non abbiamo mai osato fare prima d ora e, con inusitato orgoglio, d interporti fra la nostra sentenza e la nostra autorità, le quali cose non può ammetter la nostra natura né il nostro grado, ci si avvalga del potere ch è in nostra mano, e ti si dia quel che meriti. Cinque giorni ti saranno accordati acciò provveda a metterti al riparo delle iatture19 che questo mondo ha in serbo per te: al sesto dì, fa che tu volga le tue spalle esecrate20 al nostro regno. Che, se al decimo la tua carcassa esiliata21 si trovi ancora entro i nostri confini, in quello stesso istante, per te, sarà decretata la morte. Vattene, e per Giove, questa sentenza non sarà davvero richiamata indietro! kent Sta bene, o re; addio! Dal momento che vuoi apparire in questa veste, vuol dire che la libertà non vive più qui, e che al suo luogo alberga l esilio. (a Cordelia) Gli dèi ti prendano sotto la loro preziosa protezione, o fanciulla che pensi secondo rettitudine, e che soprattutto secondo rettitudine hai parlato! (a Goneril e a Regan) Possano le vostre azioni dimostrar che le vostre molte parole erano schiette, così che da parole d amore possano scaturire de benefici effetti. E così, o principi, Kent porge a voi tutti il suo saluto: egli manterrà il suo corso usato anche in nuove contrade. (esce) 19 iatture: danni, pericoli, per indicare la du- ra sorte che attende Kent bandito dal regno. 20 esecrate: maledette, detestate. 21 la tua carcassa esiliata: la tua perso- na colpita da bando di esilio, detto in modo spregiativo. DENTRO IL TESTO Un eroina della sincerità La miopia di un padre e di un re 186 / IL SEICENTO I contenuti tematici Lear ha deciso di dividere il regno fra le tre figlie, in proporzione dell affetto che ognuna nutre per lui; per questo motivo chiede loro in quale misura gli siano devote. Goneril e Regan ostentano un amore smisurato per il padre, e ottengono ciascuna un terzo del regno. Cordelia, incapace di simili, interessati attestati di affetto, risponde invece di amare il padre nel solo modo in cui il suo dovere richiede. Il vecchio re, adiratosi, divide allora tra le due sorelle maggiori anche la parte di regno che sarebbe spettata a lei. A campeggiare nella scena è proprio Cordelia: modesta, sincera e non disposta a calcoli meschini, la sua figura contrasta apertamente con quella delle sorelle, avide di dominio e di ricchezza. La figlia più giovane di Lear non ha dubbi circa i suoi autentici sentimenti verso il padre (Eppure non dovrei preoccuparmi, sicura come sono che l amor mio pesa più che la mia lingua, rr. 36-37), ma non è capace di piegarli a miseri calcoli di potenza. Re Lear, adirato, non intende quanto vero e profondo sia l affetto di Cordelia verso di lui; egli diviene così non solo responsabile dell infelicità della figlia più giovane, ma anche della propria sventura, manifestandosi drammaticamente inabile a «distinguere tra malvagità e bontà, e cooperante, nella sua colpevole ignoranza, al trionfo del male (Praz). Invano il conte di Kent cerca di indurre il re a ragionare, difendendo Cordelia e i suoi diritti, e anche al fidato consigliere la sincerità procura una grave punizione: il bando dal regno. In Lear, dunque, alla cecità di padre corrisponde la cecità di sovrano, che non sa apprezzare la lealtà di un suo consigliere fedele, l unico che ha il coraggio di criticare la sua decisione per amore non solo della verità, ma anche della stabilità del trono. Quello di Lear è insomma un potere miope, autoritario e autoreferenziale, incapace di tollerare le critiche e perciò destinato a distruggere sé stesso: la sua orgogliosa presunzione si esprime qui come mancanza di assennatezza e di senso della misura.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento