Classe di letteratura - volume 2

190 195 200 Non ricordo perché ti ho richiamato indietro. romeo Lasciami restare finché lo ricordi. giulietta Dimenticherò ancora, per averti qui,21 ricordando solo quanto amo la tua compagnia. romeo E io resterò ancora, perché tu ancora dimentichi, dimenticando ogni altra cosa che non sia questa. giulietta quasi mattino; vorrei tu fossi andato; pure, non più in là dell uccellino che una fanciulla lascia saltellare un poco lontano dalla sua mano, come un povero prigioniero nelle pesanti catene, quindi, tirando un filo di seta lo riconduce a sé, gelosa amante della sua libertà. romeo Vorrei essere io il tuo uccellino. giulietta Caro, lo vorrei anch io. Però ti ucciderei con le carezze. Buona notte, buona notte! Separarsi è così dolce pena, che ti dirò buona notte finché non sia domani. Si ritira 205 210 romeo Il sonno ti scenda sugli occhi, la pace nel cuore! Oh, fossi io sonno e pace, per riposare così dolcemente! Ora andrò alla cella del mio padre spirituale,22 a chiedere il suo aiuto e a dirgli della mia buona sorte. 21 per averti qui: avendoti qui, a causa della tua presenza. 22 del mio padre spirituale: frate Lorenzo. Esce DENTRO IL TESTO Una nuova mentalità incentrata sull individuo L uso sapiente degli artifici scenici I contenuti tematici La coscienza delle difficoltà dovute all inimicizia che divide le rispettive famiglie è presente fin dall inizio nelle menti dei due innamorati. La preoccupazione espressa da Giulietta nel suo monologo è raccolta da Romeo, che, dichiarandosi devoto alla fanciulla, afferma di essere disposto a rinunciare, per lei, ai legami con la propria stirpe. L ostilità di clan è un ostacolo da cui i due giovani non vogliono farsi fermare: all identificazione con la propria casata, essi contrappongono la forza di un sentimento personale e individuale, dicendosi pronti a rinunciare al nome, pur di coronare il loro sogno d amore. Si tratta non solo dell irrompere della passione, ma anche del diffondersi di un nuovo modo di pensare che tende a disconoscere l autorità delle istituzioni tradizionali in nome del valore della libertà del singolo, attribuendo maggiore importanza alle ragioni del cuore che a quelle, spesso assurde e perverse, dei legami sociali e familiari. Questa nuova mentalità, che si va rafforzando ai tempi in cui Shakespeare scrive, troverà piena affermazione nell Ottocento romantico: non a caso Romeo e Giulietta è, fra le tragedie shakespeariane, quella più amata dagli autori e dai critici romantici. Le scelte stilistiche L oscurità che avvolge i due amanti ha un duplice significato simbolico: protegge Romeo dai parenti della giovane e cela ai due stessi protagonisti parte di quanto avviene sulla scena (per esempio il rossore di Giulietta). A nascondere la presenza dei due giovani l uno all altra, però, è soprattutto lo stratagemma teatrale in base al quale la scena si apre con un monologo di Romeo, che, contemplando la bellezza di Giulietta, la elogia con parole appassionate pronunciate tra sé e sé, senza che la ragazza senta quanto egli va dicendo; al monologo di Romeo corrisponde quello di Giulietta, immediatamente dopo, pronunciato prima di scorgere lo L AUTORE / WILLIAM SHAKESPEARE / 181

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento