Classe di letteratura - volume 2

IN BREVE Gli antitetici comportamenti dei figli nei confronti dei padri in Re Lear rispecchiano l opposizione fra bene e male. La lotta tra bene e male Ha scritto il filosofo e critico letterario romantico August Wilhelm Schlegel (1767-1845): «Così come nel Macbeth ha portato il terrore al suo colmo, non diversamente nel Re Lear Shakespeare pare abbia esaurito le fonti della pietà . Re Lear, storia di crudeltà e violenza, è forse il dramma shakespeariano più angoscioso e più disperato, i cui protagonisti assurgono ad allegoria della condizione umana, presentando al pubblico, attraverso le loro dolorose vicende, la grande questione etica del rapporto tra bene e male. Se dalla vicenda si può ricavare una morale, essa è forse contenuta nelle parole che Edgar rivolge al padre cieco e disperato: «Gli uomini debbono pazientare per uscir di questo mondo come per entrarvi: tutto sta nell essere pronti (atto V, scena II). Immagine emblematica di questa triste condizione è la tempesta, che campeggia al centro del dramma travolgendo Lear. La storia di re Lear e delle sue figlie si è prestata nel tempo a numerose riprese. In Shakespeare non c è il tradizionale lieto fine: la figlia buona, Cordelia, muore. Le fonti e la loro rielaborazione La vicenda di re Lear e delle sue figlie si trova nella Historia regum Britanniae (Storia dei re di Britannia, 1140 ca) dello scrittore medievale Geoffrey di Monmouth, oltre che in diverse opere successive. Essa presenta alcuni tratti comuni con la storia di Cenerentola: «la figura di Cordelia è una delle tante incarnazioni del tipo di fanciulla virtuosa perseguitata (Praz), mentre Goneril e Regan sono vicine alle sorellastre malvagie della protagonista della favola di origine popolare che ha ispirato gli scrittori Charles Perrault (1628-1703) e i fratelli Jacob (1785-1863) e Wilhelm (1786-1859) Grimm. Nelle fonti, tuttavia, il destino di Lear non è così tremendo: egli non muore, ma trascorre serenamente l ultima vecchiaia accanto alla figlia Cordelia, che riconquista, con l aiuto del marito, il regno perduto. «Oltre a dimostrare l assoluta libertà del drammaturgo rispetto alle fonti cui attinge, la variante finale, rovinosa e totale, è un esempio in più del disperato pessimismo della maturità shakespeariana (Orlandi). John Runciman, Re Lear nella tempesta, 1767. Edimburgo, Scottish National Gallery. 174 / IL SEICENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento