Classe di letteratura - volume 2

35 40 45 50 55 60 65 fino al gozzo e giù giù fino ai polmoni? Ah questo, sangue di Dio, mi ci vorrebbe! Ho dunque fegato di piccione,6 senza il fiele7 che restituisca amaro a chi l opprime, s io della sua carogna di gaglioffo8 non ho ingrassato gli avvoltoi? Crudele, libidinoso,9 sconcio traditore! Sanguinario furfante! O mia vendetta! Suvvia, che asino sono! Bel coraggio pel10 figlio di un diletto padre, ucciso così, che Cielo e inferno spingono alla vendetta, di sgravarsi con due bestemmie11 come fa una sguattera puttana! Vergogna! Qui ci vuol testa. Uhm! Si dice che talora un colpevole sedendo a teatro, colpito in fondo all anima dall intreccio, abbia spiattellato sùbito i suoi delitti; perché l assassinio non ha lingua ma parla con un suo miracoloso organo.12 Io debbo far recitare a questi attori, innanzi a mio zio, qualche cosa che somigli all uccisione di mio padre. E starmene a osservarlo, sorprenderne sul vivo il contegno: se appena egli ha un sussulto, so il dover mio. Lo spirito che ho visto potrebb essere un diavolo che assuma un aspetto gradevole, e che forse suggestioni la mia malinconia, col potere ch egli ha su siffatti animi, per dannarmi. Mi occorre un fondamento concreto: uno spettacolo; e al sovrano ghermirò13 a volo la coscienza. Andiamo. Esce 6 fegato di piccione: scarsissimo corag- gio (metafora). 7 fiele: ira (continua la metafora precedente; letteralmente, il termine fiele indica la bile gialla, la sostanza amara secreta dal fegato e ritenuta un tempo all origine dell aggressività). 8 gaglioffo: cialtrone, furfante; Amleto si riferisce a re Claudio, l assassino di suo padre. 9 libidinoso: lussurioso, con allusione alla passione di Claudio verso sua madre. 10 pel: per il (forma oggi desueta di preposizione articolata). 160 / IL SEICENTO 11 sgravarsi con due bestemmie: sfogar- si a parole, invece di agire. 12 l assassinio organo: l assassinio (qui personificato) non possiede la lingua per parlare, ma si esprime in altri modi prodigiosi. 13 ghermirò: catturerò, metterò in trappola. Le parole valgono malinconia Malinconìa o melanconìa (e, anticamente, maninconìa o melancolìa) è una parola che viene dal greco e significa bile nera . Tutti conosciamo il senso attuale del termine, che potremmo descrivere così: uno stato d animo tetro, depresso e accidioso, e insieme meditativo e contemplativo, o anche un intimo e profondo dispiacere per un desiderio inappagato. In epoca più recente, specie per l influsso romantico, la parola è passata a indicare una mestizia vaga e rassegnata, un dolore raccolto e intimo. Il vocabolo può assumere anche un significato concreto. «Via queste malinconie! ; «Talvolta mi passano per il capo certe malinconie... : che cosa vuol dire in frasi come queste?

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento