Classe di letteratura - volume 2

I grandi temi IN BREVE un tema centrale soprattutto nelle tragedie. Quale motore delle azioni umane è osservato in tutte le sue manifestazioni. siva, totale, derivante dalla capacità di trattare il tema in modo straordinariamente maturo e con un approccio universale. Una costante attraverso le epoche Shakespeare affronta il tema del potere fin dalle prime opere: la tragedia Tito Andronico, per esempio, è una storia di vendetta e morte in un Impero romano dilaniato dalle lotte per l ascesa al trono. Ma l argomento, trattato nei suoi diversi aspetti (la conquista del potere, la sua conservazione, il modo di esercitarlo, i motivi per cui lo si perde), è centrale in tutte le sue tragedie. forse il motore principale delle azioni umane, variamente declinato attraverso le epoche in cui sono ambientate le vicende (dall età classica a quella medievale raccontata dalla tradizione cronachistica): Antonio pensa che il potere dipenda esclusivamente dalla sua persona e non dall istituzione (l Impero romano) che glielo ha affidato; Riccardo II crede che il titolo di re per diritto divino gli garantisca l obbedienza dei sudditi; Riccardo III, spinto dalla propria ambizione, pensa di poter ottenere tutto quello che vuole; Macbeth, ossessionato dalla conquista del potere, finisce per uccidere dentro di sé la coscienza, trasformandosi in un brutale tiranno che diffonde il male nella società; re Lear è convinto che, anche dopo aver ceduto il regno alle figlie, il suo rango continuerà a garantirgli un potere illimitato, ma pagherà tale convinzione con la follia e la morte; Otello è un generale valoroso, ma si circonda di consiglieri infidi come Iago; Amleto, infine, non possiede una saldezza psicologica sufficiente per affrontare le responsabilità del potere. Il potere come strumento per l affermazione di sé Shakespeare riesce a mettere in luce i molteplici aspetti del potere, consapevole del fatto che non esiste un unica modalità con cui esso si manifesta. Su tali meccanismi si è soffermato lo studioso tedesco Ekkehart Krippendorff, parlando del potere che emerge dai drammi shakespeariani come di una «pratica di pure tecniche di dominio : il mezzo per il compimento, spesso tragico, di pulsioni individuali quali l orgoglio o l ambizione. I personaggi shakespeariani che hanno a che fare con il potere ne restano in ne schiacciati. Unica eccezione è Enrico V. DAI TEMI ai testi: T1 > p. 159 T4 > p. 183 L eccezione di Enrico V Pochi sono i personaggi che sanno mantenere con successo il potere; tra questi va ricordato un vero e proprio eroe nazionale della tradizione storiografica e letteraria inglese, Enrico V, sovrano d Inghilterra dal 1413 al 1422, celebrato per le sue capacità militari e politiche e in particolare per la vittoria di Azincourt contro la Francia (1415). Dopo una giovinezza dissoluta, Enrico V consegue tutte le virtù regali e cavalleresche degne di un sovrano ideale. Si tratta tuttavia di un caso atipico, al punto che il dramma si conclude con un lieto fine (il matrimonio tra il re e la cugina Caterina), fatto inconsueto per una tragedia. IL POTERE motore principale delle azioni umane (insieme all amore) concezione shakespeariana del potere a metà strada tra quella medievale e quella moderna per i personaggi shakespeariani è il mezzo per dare compimento alle proprie pulsioni eccezione di Enrico V 148 / IL SEICENTO

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento