Le novità dello stile

IN BREVE Don Chiscotte suscita il riso del lettore, ma un riso amaro: la parodia induce a una riflessione esistenziale. mano gli sguardi degli altri personaggi che i due incontrano lungo la strada. Così la realtà si rivela ricca di sfaccettature e ogni punto di vista scopre una possibile verità, all interno di un irriducibile relativismo. La follia come salvezza dalla banalità In tal modo, dietro le improbabili avventure della coppia, si può cogliere il significato più profondo del romanzo nel conflitto permanente tra letteratura e vita, tra i miraggi utopici dell immaginazione e la ferrea concretezza della quotidianità, tra la diversità e la cosiddetta normalità . la lezione di chi, pur vivendo la condizione del disagio e del disadattamento (e qui è forte il richiamo alla travagliata biografia dell autore), non rinuncia John Ritto Penniman, Scena dal Don al sogno di un esistenza eroica e generosa, faChisciotte, 1816. Washington DC, Smithsonian cendosi scudo di questa sua differenza e viAmerican Art Museum. vendola con orgoglio sino alla fine. Certamente Cervantes non condivide le grottesche fantasticherie di don Chisciotte e con lucido disincanto mostra come il reale sia ben diverso da quello percepito dal suo cavaliere attraverso lo specchio deformante della follia. Da questo contrasto trae origine la comicità: tutti intorno allo stralunato gentiluomo della Mancia, compreso il lettore, vedono ciò che lui non riesce a vedere. Ma, dopo le prime avventure, l elemento parodistico lascia il posto a una più profonda riflessione esistenziale, al disinganno che nasce dallo scontro tra la realtà e lo slancio ideale verso la realizzazione di un progetto di esistenza sentito come la parte più autentica di sé stessi. | LE NOVIT DELLO STILE | La prosa di Cervantes è moderna: concreta, rigorosa, puntuale. Approfondisci LETTURA CRITICA di Dario Puccini Cervantes ricorre all espediente del manoscritto ritrovato, in questo caso quello di un autore arabo, che sarebbe il primo narratore; l autore sarebbe poi il secondo. Una forma moderna Autore moderno nei contenuti, Cervantes non lo è di meno nella forma. A rendere complesse la lettura e la comprensione degli autori del Cinque-Seicento sono spesso la lingua, lo stile, certe modalità retoriche preziose, un insieme di scelte che conferiscono ai testi una patina arcaica. Con Cervantes tutto ciò non accade: la prosa del Don Chisciotte è essenziale, il discorso sempre rigoroso, scarno, concreto, nonostante sia interrotto da continui inserti e digressioni che alterano il racconto lineare degli eventi. Gli ispanisti evidenziano nella sua lingua un uso acuto e attento del lessico, e anche in traduzione si possono apprezzare gli umori ironici, sottili e sfumati, e il costante riserbo che impedisce l effusione sentimentale e la declamazione oratoria. Narratori e piani narrativi All interno del romanzo possiamo identificare diversi piani narrativi e i rispettivi narratori. Nel Prologo Cervantes afferma di essere, più che il padre del romanzo, il suo «patrigno . Nel nono capitolo della prima parte, infatti, parodiando i romanzi cavallereschi, i cui autori simulavano di ispirarsi a fonti inventate, dichiara di essersi rifatto al manoscritto di Cide Hamete Benengeli, un autore arabo. Costui sarebbe quindi il primo narratore del Don Chisciotte e lo scrittore stesso, che si rifarebbe al manoscritto, il secondo narratore. A loro si deve aggiungere il traduttore a cui lo scrittore, nella finzione, affida il manoscritto. L AUTORE / MIGUEL DE CERVANTES / 119

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento