IL GUSTO ROCOCÒ

4 L arte diventa ornamento, capriccio e amore per il dettaglio IL SETTECENTO Il secolo di grandi spostamenti Il Settecento è il secolo dello Stato assoluto in Francia e della monarchia costituzionale in Inghilterra, del consolidamento dell Impero asburgico e dell ascesa della Prussia. In Italia, ancora frammentata (asservita prima agli Spagnoli e poi agli Asburgo), solo Venezia mantiene l indipendenza e una certa influenza nel Mediterraneo. Rococò: il termine deriva da rocaille, rocce artificiali a forma di conchiglia, diffuse nella grotte artificiali dei giardini barocchi. Culturalmente è un secolo di scambi e di viaggi. Fra i nobili e gli artisti si afferma l usanza del Grand tour (letteralmente: grande giro), ossia il viaggio di formazione in Italia e in Grecia. Il Settecento è anche il secolo dei lumi , in cui si ha la diffusione del razionalismo e del metodo scientifico e delle idee che porteranno alla Rivoluzione Francese. IL GUSTO ROCOC Molti artisti e architetti nel Settecento si spostano da una parte all altra dell Europa, attratti dalle corti dei maggiori regni e contribuiscono a creare un linguaggio internazionale, colto, ricercato e molto decorativo che prende il nome di Rococò. JEANNE-ANTOINE WATTEAU (1684-1721) L artista più significativo del nuovo gusto rococò è Watteau, autore di scene serene e intime e non più classiche e solenni, come si nota in Imbarco a Citera (1717, Louvre, Parigi) il suo dipinto più famoso. Citera, l isola greca in cui sorgeva un importante santuario dedicato all amore. Il soggetto mitologico è un pretesto per una scena galante (sentimentale e amorosa). Alcuni personaggi si corteggiano, altri passeggiano, forse vanno all imbarco o provengono da quel vascello a forma di conchiglia che si vede a sinistra. Anche il paesaggio non è un paesaggio greco, ma è nordico, montuoso e innevato. Lo stile mostra Salone ovale in stile rococò, 1738, H tel de Soubise, Parigi pennellate sottili e sfrangiate che creano effetti atmosferici avvolgenti come quelli di Leonardo [vedi pag. 42]. 92