Si scrive

Altri tipi di testi L INTERVISTA Si scrive Esercizio 1 Leggi questa intervista in forma diretta. Trasformala e riducila in un intervista in forma indiretta (30 righe di scrittura a mano o 3000 battute di videoscrittura). ITALIANO. GIUSTO, SBAGLIATO... MA SEMPRE MERAVIGLIOSO di Roberto Carnero Ci sono persone che scrivono all Accademia della Crusca esigendo risposte perentorie sui dubbi che le attanagliano nell uso della lingua italiana o condanne definitive su quelle che giudicano inaccettabili derive del modo di scrivere o di parlare: i pronomi lui e lei in funzione di soggetto (al posto di egli ed ella ), gli al posto di loro , l uso del che polivalente eccetera. Il presidente della più antica e prestigiosa accademia linguistica del mondo, però, è consapevole del fatto che molto spesso non sono possibili responsi a senso unico. Claudio Marazzini, da quattro anni alla guida della Crusca, sa bene che bisogna sempre contemperare la norma (per sua natura rigida e prescrittiva) con l uso (tendenzialmente mobile e variabile), e che quest ultimo non può essere ignorato neppure dai grammatici e dai linguisti. Ordinario di Storia della lingua italiana al Dipartimento di Studi Umanistici dell Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro (Vercelli), Marazzini ha da poco pubblicato presso Rizzoli un saggio, vivacemente combattivo, dal titolo L italiano è meraviglioso. Come e perché dobbiamo salvare la nostra lingua. un volume prezioso, perché non è tanto o non solo un repertorio di usi giusti e sbagliati del nostro idioma (c è anche questo, ed è una parte molto interessante), quanto soprattutto un testo che affronta importanti aspetti di quella che dovrebbe essere un efficace politica culturale centrata sulla difesa e sulla promozione dell italiano. Mentre - accusa Marazzini - gli orientamenti politici dei governi e dei ministri che si sono succeduti negli ultimi anni sono risultati ondivaghi e altalenanti. Professor Marazzini, perché l italiano è meraviglioso ? «Perché ha una storia diversa da quelle delle altre lingue europee, essendo fiorito ben prima che ci fosse lo stato nazionale. Sviluppatosi nel Medioevo come idioma popolare sulla base di un latino che non si parlava più, ha poi avuto uno straordinario sviluppo nel campo letterario, tanto da diventare presto la lingua europea più colta e raffinata, non a caso assai amata all estero . Però oggi sembra che i primi a non conoscere l italiano siano spesso gli stessi italiani. Come mai? «Certamente non sempre si parla e si scrive un buon italiano. Tuttavia non si può non tenere conto di un fenomeno: la scolarizzazione di massa, che si è affermata nel periodo che va dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Sessanta. Il linguista Tullio De Mauro si chiedeva se fosse maggiormente auspicabile un Paese in cui pochissimi parlassero bene o non piuttosto un Paese in cui molti parlassero benino . E propendeva nettamente per la seconda soluzione, che è appunto quanto si è realizzato in Italia. La scuola di massa è per sua natura inclusiva e dunque non può non abbassare l asticella, ma determina un beneficio sociale diffuso che è certamente una conquista di civiltà . La scuola oggi è in grado di mettere in atto strategie efficaci per insegnare l italiano? «Ci sono tanti bravi insegnanti che ce la mettono tutta, ma non sempre le politiche calate dall alto li aiutano nel loro arduo compito. Prendiamo ad esempio le controverse prove Invalsi. Si tratta di test standardizzati funzionali a quel controllo che uno Stato è chiamato a esercitare sulle istituzioni periferiche. Al tempo stesso, però, oggi siamo nella scuola dell autonomia, per cui ogni singolo istituto ha diritto (e anzi è chiamato a farlo) di strutturare percorsi didattici tagliati a misura della realtà geografica, sociale, economica, culturale in cui è inserito. Ecco, mi sembra che queste due spinte, quella dell autonomia (spesso sbandierata dal Ministero 137

Palestra di scrittura
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