Scrivi tu

Scrivere per ARGOMENTARE Obiezione B Lo studio del latino è assai impegnativo. Meglio non confondere i ragazzi di oggi, già tanto deboli in italiano, con l obbligo di apprendere una nuova lingua. Meglio dedicare più ore alla conoscenza della lingua madre. Confutazione L obiezione nasce da una mancata conoscenza dei rapporti tra le due lingue: l italiano infatti è una lingua neolatina e la riflessione sulle strutture della lingua di partenza darebbe maggiore consapevolezza anche nella lingua che si utilizza tutti i giorni. Tipo di confutazione Confutazione dei dati TESI a. Gli immigrati sono una risorsa per l Italia. b. La sofferenza psichica non è meno grave di quella fisica. c. La condotta morale di un uomo pubblico deve essere impeccabile. Scrivi tu Esercizio 1 TRASFORMARE UN TESTO IN BASE ALLA SUA DESTINAZIONE. Leggi l articolo, individua la tesi, l antitesi, gli argomenti e le loro tipologie. Poi svolgi gli esercizi proposti. Talora mi viene il sospetto che molti dei problemi che ci affliggono dico la crisi dei valori, la resa alle seduzioni pubblicitarie, il bisogno di farsi vedere in tv, la perdita della memoria storica e individuale, insomma tutte le cose di cui sovente ci si lamenta in rubriche come questa siano dovuti alla infelice formulazione della Dichiarazione d indipendenza americana del 4 luglio 1776, in cui [ ] i costituenti avevano stabilito che «a tutti gli uomini è riconosciuto il diritto alla vita, alla libertà, e al perseguimento della felicità . Sovente si è detto che si trattava della prima affermazione, nella storia delle leggi fondatrici di uno Stato, del diritto alla felicità invece che del dovere dell obbedienza o altre severe imposizioni del genere, e a prima vista si trattava effettivamente di una dichiarazione rivoluzionaria. Ma ha prodotto degli equivoci per ragioni, oserei dire, semiotiche. La letteratura sulla felicità è immensa, a iniziare da Epicuro e forse prima, ma a lume di buon senso mi pare che nessuno di noi sappia dire che cos è la felicità. Se si intende uno stato permanente, l idea di una persona che è felice tutta la vita, senza dubbi, dolori, crisi, questa vita sembra corrispondere a quella di un idiota o al massimo a quella di un personaggio che viva isolato dal mondo senza aspirazioni che vadano al di là di una esistenza senza scosse, e vengono in mente Filemone e Bauci. Ma anche loro, poesia a parte, qualche momento di turbamento dovrebbero averlo avuto, se non altro un influenza o un mal di denti. La questione è che la felicità, come pienezza assoluta, vorrei dire ebbrezza, il toccare il cielo con un dito, è situazione molto transitoria, episodica e di breve durata: è la gioia per la nascita di un figlio, per l amato o l amata che ci rivela di corrispondere al nostro sentimento, magari l esaltazione per una vincita al lotto, il raggiungimento di un traguardo (l Oscar, la coppa, il campionato), persino un momento nel corso di una gita in campagna, ma sono tutti istanti appunto transitori, dopo i quali sopravvengono i momenti di timore e tremore, dolore, angoscia o almeno preoccupazione. Inoltre l idea di felicità ci fa pensare sempre alla nostra felicità personale, raramente a quella del genere umano, e anzi siamo indotti sovente a preoccuparci pochissimo della felicità degli altri per perseguire la nostra. Persino la felicità amorosa spesso coincide con l infelicità di un altro respinto, di cui ci preoccupiamo pochissimo, appagandoci della nostra conquista. Questa idea di felicità pervade il mondo della pubblicità e dei consumi, dove ogni proposta appare come un appello a una vita felice, la crema per rassodare il viso, il detersivo che fi- 107

Palestra di scrittura
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