LE STRUTTURE RICETTIVE E DI RISTORAZIONE

le strutture ricettive e di ristorazione

Le strutture ricettive e quelle di ristorazione sono considerate dalla legge italiana come “pubblici esercizi”, cioè locali aperti al pubblico dove vengono offerti servizi regolamentati e sottoposti a un controllo da parte della Pubblica Amministrazione: per questo motivo, per aprire un’azienda di questo tipo è necessario avere un’autorizzazione specifica o licenza (p. 46).

Gli esercizi ricettivi

In Italia, una prima classificazione degli esercizi ricettivi fu istituita con il Regio Decreto 975/1937. Solo nel 1983 esso fu sostituito dalla Legge 217/1983 “Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento dell’offerta turistica” che stabilisce anche quale sia il ruolo delle Regioni: «le leggi regionali dettano criteri per la classificazione delle strutture ricettive tenendo conto delle dimensioni e dei requisiti strutturali dei servizi offerti e della qualificazione degli addetti». Le competenze regionali in merito alle strutture ricettive furono potenziate con la Legge 57/1997 o legge Bassanini, che decretò il passaggio dallo Stato alle Regioni di alcune mansioni in materia turistica. Ma furono soprattutto la famosa Legge 135/2001 “Riforma della legislazione nazionale del turismo” e la Legge costituzionale n. 3 “Modifiche al titolo V della Costituzione”, a dare competenza esclusiva delle Regioni in campo turistico. Quest’ultima legge, tuttavia, si limitava a dettare poche regole, rinviando a successivi atti amministrativi che tardarono ad arrivare, lasciando un vuoto normativo molto dibattuto.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 21/10/08, “Italy Stars and Rating”, perfezionato dal D. Lgs. 79/2011, aderisce alla classificazione standard internazionale degli esercizi ricettivi basata sulla “classificazione a stelle”: definendo i parametri minimi da rispettare in merito sia alla struttura dell’esercizio sia ai servizi che offre, lo classifica – all’interno della sua categoria – in una scala di 5 livelli; da 1 stella il livello più basso, a 5 stelle il livello più alto. Le Regioni e le Province autonome hanno la facoltà di introdurre standard migliorativi, cioè superiori a quelli fissati a livello nazionale.

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I diversi tipi di strutture ricettive

Il turismo, che fino al secondo dopoguerra è stato un fenomeno di élite, è diventato un fenomeno di massa: per rispondere a una richiesta sempre più ampia e diversificata, si sono sviluppati diversi tipi di strutture ricettive.

Strutture ricettive alberghiere

1. Alberghi: offrono alloggio in camere situate in uno o più stabili; a seconda della categoria, possono offrire vitto e altri servizi.

2. Motel: sorgono in genere in prossimità di importanti arterie stradali o lungo le autostrade; oltre all’alloggio offrono servizi e assistenza per le autovetture.

3. Residence: offrono alloggio e servizi in strutture arredate, provviste di angolo cottura.

4. Villaggi albergo: sono alberghi che offrono alla clientela unità abitative dislocate in più edifici con servizi centralizzati.

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Strutture ricettive extralberghiere

1. Affittacamere e Bed & Breakfast (B&B): sono strutture private che possono avere un numero limitato di camere ubicate nello stesso edificio in cui vivono i proprietari e possono proporre servizi accessori, come la colazione nel caso del B&B.

2. Agriturismi: offrono alloggio in camere situate in strutture rurali gestite da imprenditori agricoli.

3. Camping: sono superfici delimitate e attrezzate per la sosta e il soggiorno di clienti provvisti, in genere, di tende, roulotte o altri mezzi di pernottamento autonomi.

4. Case e appartamenti per vacanze: sono alloggi ammobiliati con contratti di affitto non superiore ai 3 mesi, che non prevedono l’offerta di altri servizi.

5. Case per ferie: sono strutture ricettive gestite da Enti pubblici, associazioni o Enti religiosi senza scopo di lucro per finalità culturali, sociali, religiose ecc.

6. Ostelli: sono strutture molto spartane, che offrono soggiorno e pernottamento prevalentemente a giovani e a costi molto contenuti.

7. Rifugi alpini: offrono ospitalità, spesso in camerate, in zone montane di alta quota.

8. Villaggi turistici: sono esercizi attrezzati, con strutture essenziali all’interno di superfici delimitate, che permettono la sosta e il soggiorno di turisti sprovvisti di mezzi autonomi di pernottamento.

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