INFUSI E TISANE

infusi e tisane

Finora abbiamo parlato sempre di “infuso”: di caffè come di tè. Ma che differenza c’è tra un infuso e una tisana? Sostanzialmente nessuna: una tisana, così come un infuso, è una soluzione acquosa di sostanze estratte da erbe. L’infuso è un particolare tipo di tisana, in cui le erbe prescelte contengono sostanze resistenti alle alte temperature. Ma perché allora si usano due termini? Con il tempo, si è andata consolidando l’idea che la tisana sia fatta usando erbe con un’azione salutare, se non addirittura medicamentosa. Di solito si prepara con uno o più tipi di piante (fresche o secche) le cui parti vanno sminuzzate per favorire l’estrazione dei princìpi attivi; inoltre non si dovrebbero mischiare parti dure a parti tenere e, per evitare interazioni sfavorevoli, non si dovrebbero usare più di 5 erbe nella stessa tisana. Al bar, di solito, le tisane disponibili sono solo quelle preconfezionate prodotte dall’industria: più che la loro rilevanza sulla salute, sono richieste per il gradevole sapore.

Dalle erbe tanti sapori salutari

Gli infusi e le tisane rientrano tra le più diffuse e antiche bevande analcoliche: la loro origine è tipicamente medicinale, e inizialmente furono impiegati per estrarre le proprietà curative da piante ed erbe. Ben presto, tuttavia, si scoprì che potevano essere anche bevande gradevolissime: oggi sono generalmente consumate alla fine dei pasti, al posto del caffè, per favorire la digestione; oppure la sera, per favorire il sonno, o, ancora, nelle varie pause della giornata, per combattere lo stress. Vediamo brevemente quali sono le tisane più richieste e le loro caratteristiche principali.

Camomilla

È la più richiesta: i fiori di questa pianta erbacea (Matricaria chamomilla) hanno un’azione calmante e una leggera funzione sedativa se l’infuso è molto leggero. Altrimenti possono avere l’effetto opposto. Si trova sfusa, in filtri monodose o in forma solubile già zuccherata.

Karkadè

È costituito dal calice dei fiori dell’ibisco (Hibiscus sabdariffa), una pianta di origine etiopica; danno un infuso molto rinfrescante, leggermente acidulo, ottimo anche freddo.

Liquirizia

Di questa pianta erbacea perenne (Glycyrrhiza glabra), alta fino a 1 m, si usa la radice sminuzzata. Ha innumerevoli proprietà benefiche: digestiva, antinfiammatoria, depurativa, diuretica, antiulcera, rinfrescante… è una vera panacea dal morbido e dolce sapore.

Malva

Fiori e foglie di questa pianta (Malva sylvestris) danno una bevanda con proprietà emollienti e antinfiammatorie.

Melissa

I fiori e le foglie di questa pianta erbacea (Melissa officinalis) producono una bevanda con proprietà stimolanti, toniche e digestive. Spesso è associata alla menta.

Menta

Le foglie delle numerose specie erbacee e perenni del genere Mentha danno una bevanda tonica e digestiva, che migliora l’appetito.

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Rosa canina

Si usano i frutti della Rosa canina, che producono un infuso di sapore acidulo, ricco di vitamina C e dalle proprietà astringenti e diuretiche.

Rosmarino

Da questa pianta mediterranea (Rosmarinus officinalis) così nota e aromatica si ottiene una bevanda tonica, rinforzante, digestiva e antireumatica.

Salvia

Anche con questa erba aromatica (Salvia officinalis) si può fare un infuso dalle proprietà toniche e digestive; inoltre, ha un potere rinfrescante e cicatrizzante per la mucosa orale.

Tiglio

Di questo albero (Tilia europea) si usano i fiori che producono un infuso piacevole, ottimo digestivo

e calmante, perfetto per la sera e dopo i pasti.

Timo

L’infuso fatto con le foglie di questa tipica pianta mediterranea (Thymus vulgaris), usata anche per fare un ottimo liquore, ha proprietà antisettiche e digestive.

Verbena

Con le foglie e i fiori di questa pianta erbacea (Verbena officinalis) si ottiene una bevanda che stimola l’appetito e cura nevralgie e dolori.

Preparare bene una tisana

Le diverse parti delle piante, tritate e seccate, possono essere sfuse o, più spesso, in bustine monodose come quelle del tè. Se si usano le erbe sfuse, invece della teiera si ricorre alla tisaniera, un particolare tipo di tazza cilindrica di grandi dimensioni e con un coperchio; all’interno della tisaniera si trova un filtro nel quale si mettono le erbe che possono rimanere a contatto con l’acqua bollente con cui si riempie il contenitore senza fuoriuscire. Il coperchio, anch’esso in ceramica o nello stesso materiale della tisaniera, garantisce che la temperatura resti elevata anche se l’infusione dura a lungo e permette di raccogliere le sostanze volatili che altrimenti si disperderebbero con il vapore. Esistono anche tisaniere delle dimensioni di una singola tazza. Se si usano le buste monodose, il procedimento è identico a quello seguito per fare il tè.

Servire una tisana

La tazza, posata sul piattino e con il cucchiaino, è affiancata dal bricco d’acqua calda o dalla tisaniera, da un piattino con le bustine o con la confezione delle erbe sfuse e dal contenitore di zuccheri, miele e dolcificanti. A volte anche per alcune tisane sono necessarie le fettine di limone.

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