UN CAFFÈ EQUO

  Slow Food insegna...

un caffè equo

Negli ultimi anni, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus ha dedicato grande attenzione al caffè, un prodotto basilare per la sussistenza di migliaia di contadini in tutto il mondo, simbolo dello squilibrio in atto nel settore della produzione e del consumo di alimenti. I Presìdi dedicati al caffè nascono con lo scopo di colmare l’enorme vuoto che si è venuto a creare tra chi consuma il caffè e chi lo produce: per accorciare questa distanza, Slow Food ha collaborato con i produttori al miglioramento della loro filiera, ha svolto attività di educazione dei consumatori e, recentemente, ha coinvolto anche un gruppo di persone chiave dell’intero processo: i torrefattori italiani. Con il loro contributo è stato stilato un regolamento che, se rispettato, consente di apporre il marchio dei Presìdi sul prodotto, garantendo così al consumatore un caffè buono, pulito e giusto.

I primi passi sono stati mossi nel 2002, quando Slow Food è entrato in contatto con i produttori di caffè di Huehuetenango, in Guatemala. Dopo anni di lavoro sul campo al fianco dei caficultori, Slow Food è riuscito a migliorare la qualità del caffè, a rafforzare le organizzazioni dei produttori e ad aprire nuovi canali commerciali remunerativi.

Un altro esempio più recente è il Presidio del caffè della montagna Camapara (Honduras): i produttori si sono resi conto che da soli non ce l’avrebbero fatta nel mercato globale. Mentre il loro caffè era rivenduto a prezzi altissimi nelle grandi città, infatti, essi erano sottopagati e costretti a subire vessazioni da parte di sfruttatori (i cosiddetti coyotes). Anche in questo caso l’apporto di Slow Food è stato importante per valorizzare il loro caffè e il loro territorio.

Negli ultimi anni, il lavoro dei Presìdi del caffè si è esteso anche all’Africa e all’India.

Tra le collaborazioni storiche di Slow Food nell’ambito dei Presidi del caffè, è importante ricordare quella con Pausa Café, una cooperativa torinese che offre una possibilità di riscatto sociale ai detenuti della casa circondariale di Torino, ai quali è affidata la tostatura del caffè importato direttamente dai produttori del Guatemala.

Protagonisti in Sala
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Corso di sala e vendita per il primo biennio