LE BEVANDE NERVINE

Le bevande nervine

Sotto questo nome si raggruppano tutte quelle bevande che, pur non contenendo alcol, hanno un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale e danno energia all’organismo.  Infusi di erbe particolari come il caffè, il tè o la cioccolata, infatti, contengono alcaloidi naturali, cioè sostanze come la morfina che, pur assunte in piccole dosi, hanno grandi effetti farmacologici: se prese anche in quantità non eccessive, la caffeina o teina o guaranina, la teofillina e la teobromina contenute in queste bevande possono causare effetti collaterali fastidiosi come l’insonnia, lo stato d’ansia o l’agitazione; possono sviluppare una dipendenza, con mal di testa o difficoltà di concentrazione, o possono indurre una tolleranza progressiva che porta ad assumerle in dosi sempre maggiori. A queste bevande naturali si aggiungono anche le bibite “sintetiche” come le “cola” o gli energy drink, che contengono notevoli quantità di caffeina e altre sostanze ad azione nervina, come per esempio la taurina.

Contenuto DI alcaloidi in...

Bevanda nervina

Alcaloidi contenuti (g / 100 g)

Tè nero, verde

caffeina o teina (2,5-5,5%)
teobromina (0,07-0,17%)
teofillina (0,02-0,04%)

Caffè

caffeina (3-5%)

Cacao e cioccolato

caffeina (0,05-0,36%)
teobromina (0,8-2,34%)
teofillina (0,01%)

Arancio amaro

sinefrina (0,22-0,26%)

Guaranà

caffeina o guaranina (3,6-5,8%)
teobromina (<0,1%)
teofillina

Mate

caffeina (0,3-1,7%)
teobromina, teofillina

Cola

caffeina (1,5-2,5%)
teobromina, teofillina

Contenuto di caffeina in...

 

Una tazzina (50 ml) di caffè espresso

133 mg

Una tazza (150 ml) di caffè all’americana

123 mg

Una tazza (170 ml) di tè nero Darjeeling

77 mg

Una tazza (170 ml) di tè verde Gunpowder

61 mg

Una tazza (170 ml) di mate

31 mg

Una lattina (300 ml) di bibita alla cola

27 mg

Una tazza (170 ml) di tè verde Bancha

22 mg

Un tetrapak (300 ml) di bevanda al cacao

21 mg

Dalle piante, bevande “speciali”

Le piante che possono essere impiegate nella produzione di infusi, così come di estratti usati poi per fabbricare gli energy drink, sono numerose. Ciascuna di esse è caratterizzata da una grande variabilità nei princìpi attivi che contiene. Secondo alcuni, poi, fra le bevande nervine andrebbero annoverate anche altre piante con un’azione sul sistema nervoso meno vigorosa: la camomilla, per esempio. Qui, però, ci concentreremo solo su quelle contenenti alcaloidi naturali, il cui abuso può avere effetti collaterali anche seri. Vediamo quali sono le principali sostanze contenute nelle bevande nervine, e le loro caratteristiche.

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le droghe naturali

• Caffeina o teina o guaranina

È un insetticida naturale, prodotto da numerose piante per difendersi dai parassiti. Teina e guaranina sono sinonimi di caffeina: indicano la caffeina prodotta da piante diverse (rispettivamente la Camellia sinensis, con cui si fa il tè, la Paolillia cupana con cui si fa il guaranà). Solubile in acqua e resistente al calore, la caffeina passa facilmente negli infusi fatti con le foglie o i semi delle piante. Nell’organismo umano, la caffeina stimola il rilascio di adrenalina e noradrenalina, due ormoni che scatenano la “reazione di fuga” in una preda: agendo sul sistema nervoso simpatico, aumentano il metabolismo e rilascio di glucosio del fegato, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, il ritmo respiratorio e l’ossigenazione del sangue; agendo da vasocostrittori superficiali, inoltre, provocano la diminuzione dell’afflusso di sangue alla pelle e agli organi interni, aumentando invece l’afflusso ai muscoli.

Per la caffeina si calcola la dose letale: mediamente, in un uomo adulto è di 150-200 mg per chilo di massa corporea. Se non si incorre nell’abuso (caffeinismo), tuttavia, è difficile che la caffeina, in persone non sensibili, produca effetti collaterali indesiderati: proprio per questo è la sostanza stupefacente più diffusa e più consumata nel mondo. A differenza di altri tipi di sostanze psicoattive, infatti, è legale in tutti i Paesi.

• Sinefrina

Ha una struttura chimica completamente diversa da quella della caffeina, anche se, assunta in dosi consistenti, provoca gli stessi effetti dannosi, pur in modo meno drammatico.

• Taurina

È una sostanza chimicamente diversa sia dalla caffeina che dalla sinefrina: è un amminoacido che non ha proprietà energizzanti, ma è in grado di ostacolare la distruzione di un neurotrasmettitore (chiamato GABA), responsabile di regolare l’eccitabilità neuronale e il tono muscolare. Inoltre contrasta l’azione degli ossidanti e aumenta l’efficienza delle contrazioni cardiache. Viene impiegato negli energy drink perché, mentre la caffeina svolge la sua azione stimolante, la taurina riduce la fatica, favorisce la termoregolazione e migliora la concentrazione.

• Teobromina

Molecola molto simile alla caffeina, la teobromina ha un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale oltre a limitati effetti diuretici e vasodilatatori. Anche la sua tossicità è trascurabile, perché viene metabolizzata velocemente. Non accade altrettanto in alcuni tipi di animali: presente nel cacao, è la causa delle intossicazioni nei cani a cui viene data la cioccolata.

• Teofillina

Anch’essa ha una struttura chimica molto simile a quella della caffeina e, come questa, viene usata in farmacia per curare numerose malattie respiratorie. La sua azione stimolante sul sistema nervoso centrale porta a rilassare i muscoli dei bronchi, ad aumentare la frequenza cardiaca e il flusso del sangue ai reni. Inoltre è un buon antinfiammatorio.

Arancio amaro (Citrus × aurantium)

Ibrido di due specie diverse di arancio (Citrus maxima o pomelo e Citrus reticulata o mandarino), l’arancio amaro è un albero originario dell’India che cresce bene in climi subtropicali come quelli della Spagna e del Sud Italia. Troppo amaro per essere mangiato fresco, il frutto di questo agrume è l’ingrediente tipico delle marmellate. Dalla buccia si ottiene anche l’olio essenziale, che ha proprietà antinfiammatorie e disinfettanti. Inoltre, alcuni ricercatori statunitensi hanno scoperto che in precisi stadi di maturazione è ricco di una miscela di sostanze dalle proprietà anoressizzanti, fra le quali la sinefrina è il costituente principale: esse provocano una significativa diminuzione dell’appetito, con un calo notevole dell’assunzione di cibo. Per questo motivo, l’arancio amaro è diventato un ingrediente fisso dei prodotti di­magranti, dove viene associato normalmente alla caffeina, alla yohimbina e ad altre droghe o estratti vegetali che hanno un’analoga attività (cola, Ephedra sinica, erba mate, Garcinia cambogia, guaranà ecc.) oppure una funzione diuretica e protettiva della microcircolazione (ananas, betulla, Centella asiatica, mirtillo ecc.).

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Cola (Cola acuminata, Cola nitida, Cola verticillata, Cola vera…)

Questo genere di piante, che raccoglie circa 125 specie native delle foreste tropicali africane, è “parente” del genere Theobroma a cui appartiene il cacao (pp. 324-327). Le piantagioni di questi alberi sempreverdi, che raggiungono i 20 m d’altezza, sono diffuse oltre che nell’Africa occidentale anche nel Sud America, in Jamaica e in altre regioni a clima tropicale umido. Sia le foglie ovoidali e lucide, lunghe fino a 30 cm, sia i frutti, raccolti in gruppi di 2-6 e contenenti 5-10 semi ciascuno (le cosiddette “noci di cola”), sono ricchi di alcaloidi (soprattutto caffeina e teobromina) e tannini. Per questo, molte popolazioni indigene li masticano per alleviare la fatica, la fame e la sete: le sostanze che contengono, infatti, hanno proprietà toniche, eccitanti, ricostituenti, stimolanti per l’attività cardiaca, nervosa e cerebrale. In generale, si usano quasi esclusivamente “noci di cola” provenienti dalla specie Cola acuminata, che vengono polverizzate.

Guaranà (Paullinia cupana)

Questa pianta in natura è un rampicante sempreverde, originario della foresta amazzonica, che può arrivare a 13 m d’altezza; nelle coltivazioni, invece, è tenuta come arbusto o alberello che non supera i 3 m: ciò facilita la raccolta industriale dei semi, le parti più ricche di guaranina, una sostanza analoga alla caffeina. Essiccati e macinati, vengono trasformati in una pasta bruna e amara che viene venduta in rotoli lunghi 10-30 cm, o usata per produrre una bevanda con proprietà eccitanti e tonico-stimolanti: già nell’antichità gli indios la consideravano un elisir di lunga vita, oltre a usarla per curare malattie e aumentare la resistenza fisica.

Particolarmente ricca di caffeina, se bevuta in quantità può determinare numerosi effetti neurologici: dall’ipereccitabilità all’insonnia, dalle aritmie cardiache all’ipertensione arteriosa. Quindi, se viene consigliata nei casi di affaticamento e depressione o nelle convalescenze, in condizioni normali va assunta con moderazione (proprio come si dovrebbe fare con il caffè!).

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Mate (Ilex paraguariensis)

Il mate, o erba mate, è l’infuso preparato con le foglie verdi o tostate di un agrifoglio (Ilex paraguariensis) che cresce spontaneo nel Sud America, comunemente chiamato yerba mate in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Ricco di caffeina, l’infuso è una bevanda tradizionale che tonifica e stimola, usato nella medicina popolare locale per curare mal di testa, problemi digestivi e polmonari, reumatismi e obesità.

Sebbene nella pianta il contenuto di caffeina sia piuttosto elevato, soprattutto nei getti delle nuove foglioline, come per il tè (p. 315), solo una piccola parte di questa sostanza entra in soluzione nell’infuso che, mediamente, contiene circa la metà della caffeina presente in un’uguale quantità di caffè (pp. 287-290). Inoltre, il mate è anche ricco di vitamina C e di proteine (12%), di polifenoli (2%) e di minerali: primo fra tutti il ferro (6%), ma anche calcio e fosforo. Come per il caffè, un’eccessiva assunzione di questa bevanda è sconsigliata soprattutto agli ipertesi e ai diabetici.

Gli energy drink

Commercializzati da più di vent’anni in oltre 160 Paesi del mondo, e da oltre dieci in Italia, sono bibite “artificiali” ideate non tanto per dissetare o per reidratare (come le bibite per sportivi, o sport drink ), quanto per avere un effetto stimolante su corpo e mente. Bevande analcoliche, sono un elaborato chimico: gli estratti naturali, infatti, sono sostituiti da composti chimici artificiali (aromi, additivi, coloranti) e da combinazioni di ingredienti funzionali purificati, come la caffeina, la taurina, le vitamine ecc. in dosi determinate. La caffeina, per esempio, ha una concentrazione massima indicata in etichetta (insieme all’indicazione “tenore elevato di caffeina”, come richiesto dalla legge) di 32 mg/100 ml.

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